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Fiorentina – Roma 1-2FIORENTINA (3-4-2-1)
: De Gea; Pongracic, Marì (30’st Comuzzo), Ranieri; Dodo (36’st Fortini), Nicolussi Caviglia, Mandragora (30’st Dzeko), Gosens; Fazzini (22’st Ndour), Gudmundsson (1’st Piccolli); Kean. Allenatore: Pioli.
ROMA (3-4-2-1): Svilar; Celik, Mancini, N’Dicka; Wesley (36’st Ziolkowski), Cristante, Koné, Tsimikas (22’st Rensch); Soulé (36’st El Aynaoui), Baldanzi (14’st Pellegrini); Dovbyk (14’st Dybala). Allenatore: Gasperini
ARBITRO: Colombo di Como
RETI: 14′ Kean, 22′ Soulé, 30′ Cristante
NOTE: Ammoniti Cristante, Gudmundsson, Tsimikas, Wesley, Marì
FIRENZE – Una serata amara per la Fiorentina, che al Franchi viene sconfitta 2-1 dalla Roma di Gian Piero Gasperini, in una partita intensa, vibrante, ricca di emozioni ma dal finale ancora una volta beffardo per i viola. Il gol di Moise Kean al 28’ del primo tempo aveva fatto esplodere lo stadio e illuso i tifosi di poter finalmente tornare a festeggiare una vittoria che manca ormai da troppo tempo, ma la Roma — più cinica e compatta — ha ribaltato il punteggio con le reti di Soulé e Cristante, sfruttando le disattenzioni della difesa gigliata e confermando il momento delicatissimo della squadra di Stefano Pioli, ferma a soli tre punti dopo sei giornate di campionato.
“Abbiamo fatto la partita con grande generosità e con la giusta qualità — ha dichiarato Pioli —. Abbiamo preso un palo, una traversa, creato tanto, ma i dettagli hanno fatto la differenza. Oggi dispiace per tutti: per i ragazzi, per la società e per i nostri tifosi. La prestazione c’è, il risultato no, e purtroppo nel calcio contano solo i punti”.
Il tecnico ha poi approfondito l’analisi sugli episodi chiave: “Quando vai in vantaggio in quel modo, devi portarla a casa. Avevo avvertito i ragazzi che la Roma è una squadra cinica, esperta, che punisce ogni disattenzione. E così è stato. Abbiamo subito due gol su situazioni in cui mancava collaborazione, comunicazione, e questo fa male. In serie A basta una disattenzione per cambiare il destino di una partita”.
Pioli non si è sottratto alle domande sul suo futuro e sul peso della classifica: “So bene che la situazione è difficile, ma il problema non è il mio futuro, è la Fiorentina. Siamo tutti dentro questo momento complicato e dobbiamo uscirne insieme. La squadra mi segue, lavora, lotta, ma dobbiamo essere più concreti e più attenti nei dettagli. Non possiamo continuare a dire che siamo sfortunati. Servono lucidità, freddezza e determinazione. Dobbiamo cambiare passo”.
Sul rapporto con la società e i tifosi, l’allenatore ha aggiunto: “Sono in contatto quotidiano con la dirigenza e sento la fiducia, anche se so bene che nel calcio contano i risultati. I tifosi ci hanno sostenuto fino alla fine e meritano di più. Chiedo solo di restare uniti: questo gruppo ha valori, può risollevarsi e lo farà. Nel calcio le cose cambiano in fretta, e noi dobbiamo farle cambiare, già dalla prossima partita”.
Un pensiero anche sul morale dei giocatori: “Vedo rabbia, ma anche voglia di reagire. Sarei preoccupato se vedessi rassegnazione, ma non è così. Il gruppo c’è, lotta e crede nel lavoro. Dobbiamo ritrovare la scintilla per tradurre tutto questo in risultati. Il calendario non ci aiuta, ma è nelle difficoltà che si misura la forza di una squadra”.