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GROSSETO – Don Bernardino Giordano è il nuovo vescovo della diocesi di Grossetoe della diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello
che restano unite in persona episcopi.
La nomina è stata resa nota il 19 dicembre nella cappella del seminario vescovile di Grosseto, dal vescovo Giovanni Roncari, riunito lì con il clero della diocesi grossetana per un tempo di ritiro pre natalizio, presente anche una nutrita rappresentanza del clero della diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello, personale delle due curie e laici delle due diocesi, in contemporanea con la sala stampa vaticana, con la diocesi di Saluzzo, nella quale il vescovo eletto è incardinato, e con la prelatura della Santa Casa di Loreto.
Contestualmente, il Santo Padre ha nominato monsignor Roncari amministratore apostolico delle due diocesi sino all’ingresso del nuovo vescovo, che avverrà secondo modalità che saranno rese note nelle prossime settimane.
Piemontese, teologo morale, don Bernardino Giordano è nato a Torino il 23 marzo 1970. Laureato in economia e commercio a Torino, ha prestato servizio militare nell’Arma dei Carabinieri. Ha conseguito la licenza e il dottorato in teologia morale all’Accademia Alfonsiana di Roma.
Il 15 dicembre 2001 ha ricevuto l’ordinazione presbiterale a Saluzzo da monsignor Diego Bona. Èincardinato nella diocesi di Saluzzo. È stato insegnante all’Istituto superiore di scienze religiose di Fossano, allo studentato teologico di Fossano e la facoltà teologica dell’Italia settentrionale-sezione parallela di Torino. È stato cancelliere vescovile, direttore dell’oratorio Don Bosco di Saluzzo, presidente dell’asilo San Giuseppe in Saluzzo e parroco della parrocchia Sant’Agostino in Saluzzo.
È stato segretario particolare del segretario generale della Cei, Monsignor Mariano Crociata. Attualmente è sacerdote fidei donum 2 presso il santuario di Loreto, dove dal 1 settembre 2018 è responsabile della pastorale familiare e dal 1 ottobre 2019 anche vicario generale della delegazione pontificia del santuario.
In occasione del Giubileo straordinario della Misericordia, papa Francesco ha annoverato don Bernardino fra i Missionari della Misericordia, ovvero gli oltre mille sacerdoti che hanno ricevuto dal Papa l’incarico di essere testimoni privilegiati nelle loro singole chiese della straordinarietà dell’evento giubilare, cui venne concessa dallo stesso pontefice la facoltà di perdonare i peccati riservati alla sede apostolica.
Il vescovo eletto ha maturato una lunga esperienza nell’ambito della pastorale familiare, sia per i suoi servizi in Cei, sia perché è stato il sacerdote che, agli inizi del duemila, collaborò fattivamente con il vescovo Giuseppe Anfossi, allora presidente della Commissione episcopale per la famiglia della Cei, nella diffusione, in Italia, del metodo Retrouvaille, il percorso nato in Canada negli anni Settanta , pensato per aiutare coppie di sposi attraversate da un momento di crisi, a recuperare le ragioni della loro vocazione coniugale, a sperimentare la forza del perdono e la possibilità di ripartire insieme. Don Bernardino venne inviato negli Stati Uniti per conoscere più da vicino il metodo e verificarne l’applicabilità nel contesto italiano. Di ritorno dalla sua missione oltreoceano, don Giordano, tra i principali esperti italiani di pastorale familiare, collaborò gomito a gomito con mons. Anfossi per impiantare questo percorso anche nel nostro paese ed oggi Retrouvaille è una realtà importante nella cura di tante crisi coniugali.
Il vescovo eletto è anche un efficace comunicatore: ogni giorno, sul canale youtube (che conta oltre 70mila iscritti) e sulla pagina facebook della Santa Casa di Loreto, cura la rubrica Il pensiero del giorno.
Don Bernardino sarà il 65esimo Vescovo di Grosseto (82esimo se si considerano anche i vescovi di Roselle) e l’87esimo vescovo di Sovana-Pitigliano, il settimo per la diocesi nella sua attuale conformazione.
Entrambe le chiese sorelle hanno avuto, nella loro storia, vescovi con questo nome. In particolare, un Bernardo fu vescovo di Sovana dal 1088 al 1097 mentre Roselle ebbe un Berardo menzionato nel 1188 e Grosseto il suo 54esimo vescovo: Bernardino Caldajoli che governò la diocesi dal 1 marzo 1884 succedendo a monsignor Bagalà Blasini, al 27 febbraio 1907.
Per Grosseto bisogna, invece, risalire al 1991 per rivenire un vescovo non toscano: monsignor Angelo Scola, oggi cardinale arcivescovo emerito di Milano, mentre in diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello l’ultimo pastore non toscano fu Giacomo Babini, originario del Forlivese.
Grosseto ha avuto l’ultimo vescovo di prima nomina nel 2001 quando venne scelto come pastore monsignor Franco Agostinelli, all’epoca vicario generale della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, mentre nella diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello gli ultimi tre presuli sono stati tutti di prima nomina: Meini, Borghetti e, ultimo, Roncari.
Verosimilmente per entrambe le due diocesi maremmane si tratta del primo vescovo di origini piemontesi.