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In Toscana 123mila under 34 inattivi

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Cinquemila nuovi neet con la pandemia.

C’è l’emergenza sanitaria tra le principali ragioni del boom di giovani tra i 15 ed i 34 anni che hanno smesso di studiare, cercare lavoro e persino di formarsi. Sono il +4% in più: 123 mila in totale ed in maggioranza sono donne. A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base dell’analisi dei dati Istat in occasione dell’unica tappa toscana del Neet Working Tour che si è tenuta il 26 e 27 aprile promossa dal Ministero per le Politiche Giovanili in collaborazione con l’Agenzia Nazionale per i Giovani, l’Agenzia Nazionale per le Politiche attive del lavoro e Carta Giovani Nazionale.

Un appuntamento molto partecipato dove non è mancata la presenza allo stand dei Giovani di Coldiretti della Ministra Fabiana Dadone accolta dal Presidente provinciale, Andrea Elmi, dal Direttore provinciale, Francesco Cianciulli e da una delegazione di imprenditori under 35 che hanno fornito informazioni e suggerimenti ai visitatori del villaggio e portato in dote alcune significative case history di giovani agricoltori che hanno preso in mano il loro destino e hanno disegnato il loro futuro.

“Ci sono tantissime esperienze imprenditoriali che possono essere sicuramente uno stimolo per molti giovani che oggi sono alla ricerca di una nuova traiettoria lavorativa insieme a riscatto sociale, spiega Francesca Lombardi, Delegata Giovani Coldiretti Toscana, L’agricoltura è tornata ad essere un settore strategico per la ripresa economica ed occupazionale con le campagne che sono diventate il banco di prova dei tanti giovani che possono sviluppare le loro idee innovative contribuendo alla progressiva modernizzazione e digitalizzazione delle nostre campagne. E’ una realtà molto lontana dall’immagine stereotipata di un settore che è in controtendenza dove ci sono ancora molti spazi sia per chi vuole fare impresa, sia per chi cerca un impiego ed una lavoro all’aria aperta”

Sono 2.780 le imprese agricole guidate da giovani imprenditori (+ 0,5%) secondo i dati della Camera di Commercio di Firenze, poco più di 19.000 gli operai che hanno meno di 35 anni che lavorano nelle campagne toscane (fonte Inps) a riprova di un settore resiliente che sarà sempre più strategico per il Paese. Ed è in questo contesto, tra pandemia e tensioni internazionali, che sono nate le imprese del trentaduenne Gabriele Lorenzi e del ventiduenne Sergio Pagani. Il primo ha creato, insieme a due amici, la start-up “Bafolo” che coltiva luppolo ed orzo nella piana di Lucca per la filiera della birra artigianale, fresca vincitrice dell’Oscar Green di Coldiretti, il secondo Sergio Pagani, dell’azienda agricola “La Rita” coltiva in Lunigiana alcune pregiate varietà di grani antichi che trasforma in farina da cui produce i famosi testaroli della Lunigiana.

“Siamo al cospetto di due realtà molto diverse tra di loro accomunate dalla capacità di fare innovazione in settori tradizionali valorizzando il territorio, puntando sulla sostenibilità e la filiera corta e sul valore della tracciabilità, conclude la Delegata Regionale dei Giovani Imprenditori di Coldiretti – Ai Neet, dico: scommettete sull’agricoltura se siete alla ricerca di un vero cambio di vita sicuramente faticoso ma anche ricchissimo di soddisfazione”.

 

© Riproduzione riservata

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