(Adnkronos) – Chi ha animali domestici può detrarre, mediante modello 730 o Redditi PF (Persone Fisiche ex Unico), le spese veterinarie sostenute nel corso del 2023 per la loro cura. Tuttavia, è importante precisare che non tutte le spese danno diritto alla detrazione Irpef. A fare il punto fiscale sulle detrazioni dei nostri amici a quattro zampe l’associazione 50&Più. Alla detrazione per spese veterinarie ha diritto chi detiene legalmente animali per compagnia o attività sportiva, ed effettua pagamenti relativi a: prestazioni professionali veterinarie; acquisto di medicinali; analisi di laboratorio e interventi in cliniche veterinarie; acquisto di farmaci senza obbligo di prescrizione medica effettuato on-line presso farmacie ed esercizi commerciali autorizzati. Non danno invece diritto a detrazione le somme spese per i mangimi speciali destinati ad animali di compagnia (anche se prescritti dal veterinario). Inoltre, non è possibile usufruire della detrazione Irpef per animali: utilizzati in ambito agricolo o commerciale; allevati a scopo riproduttivo o alimentare. L’importo massimo che può essere portato in detrazione è di 550 euro, ed è rimborsato nella misura del 19%, con una franchigia di euro 129,11. Anche chi ha sostenuto spese veterinarie per più di un animale deve attenersi al tetto massimo di 550 euro. A partire dall’anno d’imposta 2020 può usufruire dell’agevolazione Irpef chi ha un reddito complessivo inferiore o uguale a 120.000 euro. Se il reddito è superiore, l’importo detraibile si riduce, fino ad azzerarsi in caso di reddito complessivo fino a 240.000 euro. Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, per ottenere il rimborso Irpef non è necessario conservare la prescrizione medica, è sufficiente presentare: l’autocertificazione in cui venga dichiarato che l’animale è legalmente detenuto a scopo di compagnia o per la pratica sportiva; e in copia: (per l’acquisto di farmaci) lo scontrino parlante, anche detto scontrino descrittivo, contenente informazioni dettagliate su natura, qualità e quantità dei prodotti acquistati, oltre al codice fiscale di chi ha sostenuto la spesa; (per prestazioni professionali veterinarie) fattura del medico veterinario; (per prestazioni non erogate da strutture pubbliche o private accreditate) ricevute fiscali o documenti commerciali comprovanti l’utilizzo di sistemi di pagamento tracciabili. I pagamenti devono essere stati effettuati tramite carta di debito o credito, o bollettino postale/MAV/PagoPA, estratto conto, ed essere documentati attraverso relativa ricevuta di versamento. I veterinari devono comunicare al sistema TS i dati relativi alle spese veterinarie sostenute dalle persone fisiche nell’anno precedente e ammesse al beneficio della detrazione fiscale. Nella dichiarazione precompilata dell’Agenzia delle Entrate sono, infatti, presenti anche le spese per l’acquisto di farmaci veterinari e le spese relative a prestazioni veterinarie comunicate dagli iscritti agli albi professionali dei veterinari, riguardanti animali da compagnia o per la pratica sportiva. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Spese veterinarie 2023, detrazione su modello 730: ecco il vademecum
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