(Adnkronos) – Proseguono i lavori della 6ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile. “La scelta Europea della sostenibilità integrale. Le sfide per le imprese italiane” è stato il titolo del panel nel quale si è parlato di come accelerare la transizione sociale e ambientale delle imprese, immaginando una nuova politica industriale sociale e civile e individuando quali sono i fattori di “coopetitività” (competitività e cooperazione) per lo sviluppo di nuove filiere. Firenze, 4 ottobre 2024. Antonio Tajani (Ministro degli Esteri) è intervenuto con un video messaggio: «A questo festival ci sono le migliori forze vive di un sistema produttivo attento anche alla dimensione sociale, direi soprattutto alla dimensione sociale dell’economia, alle famiglie e ai territori. L’instabilità sui principali scenari geopolitici ha un impatto negativo sugli scambi internazionali e sulle economie votate all’export come la nostra, quella italiana, ma il nostro paese ha mantenuto la barra dritta. Dall’inizio del mio mandato ho avviato una intensa strategia di diplomazia della crescita per sostenere l’export delle imprese e attirare nei nostri territori investimenti ad alto valore aggiunto, e i risultati si vedono: l’anno scorso abbiamo raggiunto il record di 626 miliardi di export, e il nostro paese guadagna posizioni negli indici di attrattività per gli investimenti dall’estero. Le imprese sono al centro di questa azione e sono il motore del suo successo: oggi siamo la quarta potenza commerciale del mondo. La sfida dunque è quella della competitività, e sono contento che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen abbia ripreso nel programma del suo secondo mandato molte delle nostre proposte: penso al completamento dell’Unione bancaria e dell’Unione dei mercati finanziari, strumenti fondamentali per trasformare i risparmi europei in investimenti produttivi. Penso al tema cruciale delle politiche ambientali: le misure in questo ambito devono tenere conto della loro sostenibilità sociale, non si può frustrare la spinta delle nostre imprese verso l’innovazione e la crescita. Appuntamenti come questo sono oggi più che mai l’occasione per fare squadra: l’azione orale in tutti gli attori del sistema Italia è cruciale, governo, enti locali, imprese e mondo bancario, soprattutto quelle di prossimità, senza dimenticare il ruolo della società civile, tutte tessere di un grande mosaico che rappresenta un’Italia dinamica e innovativa, che sta a lavorare insieme per garantire un futuro ricco di opportunità per le nostre famiglie e le nostre imprese. Contate su di me, contate sul governo, vi abbiamo dimostrato che siamo fortemente impegnati per sostenervi, continueremo a farlo». Augusto Dell’Erba (Presidente Federcasse-BCC) ha detto: «Aleggia questa storia che tutti dobbiamo fare la nostra parte: noi la nostra parte l’abbiamo sempre fatta, non vorrei fare qui l’elenco delle doglianze. Se l’interlocuzione col governo andrà avanti noi dobbiamo rappresentare che una cosa è fare banca di finanza, altra cosa è fare banca per l’economia reale. Noi generiamo reddito, base imponibile, e quindi contribuiamo alla generazione di ricchezza. Capisco che nelle situazioni emergenziali si fa prima, come si fece in un certo momento con i tagli verticali, a fare prelievi straordinariamente forzosi. Ma la fiscalità deve generare valore, non produrre impoverimento. E se agiranno con questo sistema di prelievi sostanzialmente forzosi e improvvisi, peraltro su redditi già generati, quindi con una forma di retroattività sostanziale del prelievo, non credo sia questo il modo migliore per gettare le basi per un reale rilancio del paese». Stefania Mancini (Presidente Assifero) ha dichiarato: «Il contributo delle fondazioni e degli enti filantropici nell’accelerare la transizione sociale e ambientale è ormai fondamentale, ed è riconducibile a interventi mirati sul territorio. Sebbene non sia corretto attribuire loro l’intera transizione, hanno un ruolo cruciale nel promuovere cambiamenti significativi attraverso azioni coerenti e coinvolgenti. In particolare, nelle realtà di piccole e medie dimensioni, si sono create nuove opportunità di sviluppo e riqualificazione locale, generando nuove economie e servizi collettivi. Ed è il modello italiano, sostanzialmente fondato sul radicamento territoriale, è un esempio virtuoso di sviluppo sostenibile». Per Giuseppe Tripoli (Segretario Generale Unioncamere) «l’imprenditoria sociale è un fenomeno crescente che incarna integralmente l’incontro tra economia e società. Ad oggi, infatti, il contributo dell’economia sociale nel nostro Paese è cresciuto in maniera importante, proprio grazie a questo modo di fare impresa. Le imprese di questo tipo, che noi definiamo “coesive”, porta con loro dei numeri interessanti, relativi per esempio al fatturato, alla nuova occupazione e agli investimenti green. Tutti elementi che sono in maggiore crescita in questo tipo di imprese, piuttosto che in quelle “tradizionali». Il FNEC è promosso da Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti), con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Coopersystem, Federazione Toscana delle BCC, Frecciarossa e la collaborazione della SEC (Scuola di Economia Civile) e di MUS.E.
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La nuova economia nel contesto europeo: al FNEC Tajani, Dell’Erba (Federcasse-BCC), Mancini (Assifero) e Tripoli (Unioncamere)
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