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La sextortion è un ricatto online a due livelli: come bloccare la pubblicazione dei contenuti

(Adnkronos) – ReputationUP e Cyber Rights offrono una protezione completa contro la sextortion, bloccando sia le richieste di estorsione che la pubblicazione dei contenuti compromettenti Milano, 8 Ottobre 2024. La sextortion non è solo un semplice ricatto per estorcere denaro, ma rappresenta una minaccia su due livelli.  Mentre la maggior parte delle vittime si concentra sulla richiesta di pagamento, il vero danno avviene quando i contenuti intimi rubati vengono effettivamente pubblicati. Fermare solo il contatto con il ricattatore non è sufficiente: è necessario bloccare anche la pubblicazione dei contenuti per garantire una protezione completa.  Il primo livello della sextortion è quello più noto: l’estorsione.  La vittima viene minacciata affinché paghi una somma di denaro in cambio della promessa che i contenuti intimi non verranno divulgati.  Il secondo livello, spesso sottovalutato, riguarda la divulgazione non consensuale di questi contenuti. Questo secondo livello di danno è il più pericoloso, perché una volta che i contenuti vengono pubblicati online, la vittima perde completamente il controllo sulla propria privacy e reputazione. Sfortunatamente, la maggior parte delle soluzioni disponibili oggi si limita ad agire sul ricatto online e bloccare i contatti con l’estorsore,
senza fornire garanzie sulla rimozione o il 
blocco della pubblicazione dei contenuti. Questo approccio lascia le vittime vulnerabili al secondo livello del ricatto: la pubblicazione.  
ReputationUP e Cyber Rights, con oltre 19.000 casi portati a termine, hanno sviluppato un sistema avanzato che garantisce la protezione totale contro entrambi i livelli della sextortion. Non solo bloccano il contatto con i pirati digitali, ma garantiscono che i contenuti compromettenti non vengano mai pubblicati. Grazie a tecnologie innovative, i contenuti vengono “uccisi digitalmente”, riducendoli a materiale inattivo e inaccessibile. Questa protezione completa offre alle vittime la certezza che la loro privacy e reputazione saranno protette, non solo a livello di prevenzione dell’estorsione, ma anche eliminando il rischio di pubblicazione dei contenuti.  Una delle caratteristiche più devastanti della sextortion è la modalità con cui i ricattatori diffondono i contenuti. Nella maggior parte dei casi, questi pirati digitali utilizzano tre principali strategie per colpire la vittima: 1.Pubblicazione su profili falsi o gruppi pubblici, dove taggano gli amici social della vittima, esponendo immediatamente il contenuto a una rete estesa; 2.Creazione di gruppi sui social media, dove inviano i contenuti direttamente a tutti i contatti della vittima; 3.Invio di messaggi privati tramite piattaforme di messaggistica (Messenger, WhatsApp, Facebook) ai contatti social della vittima, uno per uno. Nel 99% dei casi di sextortion, i contenuti rubati finiscono online, e non solo sui social network, ma anche su note piattaforme di contenuti per adulti, dove generano profitti per i pirati digitali grazie alle visualizzazioni. Il danno psicologico ed emotivo che questo provoca sulle vittime è incalcolabile. “Ogni volta che una vittima di sextortion si rivolge a noi, il nostro primo obiettivo è ristabilire la fiducia, che spesso è stata profondamente compromessa. Il supporto emotivo, la capacità di ascolto e l’empatia dei nostri esperti sono essenziali in questo processo. A differenza di altri servizi, non ci limitiamo a risolvere il problema tecnico: offriamo alle vittime un sostegno completo per aiutarle a ritrovare sicurezza e serenità” – spiega Andrea Baggio, CEO EMEA del Gruppo ReputationUP.  La sextortion si evolve continuamente, assumendo nuove forme e colpendo in modi sempre più sofisticati. Tra i più comuni vi sono: ●Adescamento tramite webcam: uomini vengono attirati su piattaforme di incontri e social media da donne che, attraverso conversazioni intime, registrano video compromettenti. Questi video vengono poi utilizzati per chiedere un riscatto; ●Furto di immagini sessuali: ragazze vengono adescate su social network e piattaforme di incontri, e il materiale rubato viene utilizzato per richiedere soldi o per estorcere ulteriori favori; ●Estorsioni tramite cartomanti o guaritori: persone vulnerabili, spesso anziani o individui fragili, vengono convinte a inviare foto di nudo sotto la promessa di “pulizie spirituali” o pratiche magiche, solo per trovarsi vittime di ricatti. Per strani che possano suonare, si tratta di casi reali: le tecniche di adescamento si fanno via via più sofisticate o creative, proprio per ampliare il potenziale raggio di azione.  Bloccare i contenuti non è solo questione di interrompere l’estorsione; si tratta di garantire che la pubblicazione dei dati rubati non avvenga mai.  
ReputationUP e Cyber Rights utilizzano tecnologie avanzate per monitorare costantemente la rete, bloccando la diffusione dei contenuti compromettenti e rimuovendo quelli già pubblicati. Il loro approccio è unico, perché non si limita a fermare l’estorsione, ma garantisce che i contenuti siano inaccessibili, anche se il pirata digitale tenta di diffonderli. Questo sistema ha reso ReputationUP e Cyber Rights il punto di riferimento globale per la gestione e la protezione contro la sextortion, offrendo alle vittime non solo sicurezza immediata, ma una vera e propria garanzia che i loro contenuti non verranno mai pubblicati. 
Per maggiori informazioni
 Se sei vittima di sextortion o vuoi proteggere la tua reputazione online, contatta oggi stesso ReputationUP per ricevere assistenza immediata e completa. ReputationUP: https://reputationup.com/it/ Cyberights: https://cyberights.org/it/ —immediapresswebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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