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Discarica emersa dalla frana, Arpat certifica: “Nessun inquinamento nel fiume Rovigo”

Nuovi controlli per la presenza di rifiuti indifferenziati nell'alveo del fiume dopo l'alluvione di marzo: "Lo stato del torrente è buono"

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PALAZZUOLO SUL SENIO – Nessun inquinamento sul torrente Rovigo, a Palazzuolo sul Senio, dove una frana ha scoperto una maxidiscarica. A certificarlo è l’Arpat. 

L’agenzia lo scorso 7 aprile ha eseguito nuovi prelievi nel torrente Rovigo, a monte e valle della frana, per la ricerca di eventuali impatti sulla qualità delle acque attraverso l’analisi di indicatori biologici. Sia il punto a monte della frana nei pressi del ponte sul torrente Rovigo sulla provinciale 477, sia quello a valle, in prossimità della località Molino dei Diacci distano circa 600 metri dal punto in cui i rifiuti si sono riversati nell’alveo del torrente. Il fondo dell’alveo in tutte e due le stazioni era costituito prevalentemente da ciottoli e massi mobili. Nel punto a valle della frana erano visibili in alveo frammenti di vetro e ceramica, brandelli di stoffe e di plastica e materiale di varia tipologia risultante da una raccolta indifferenziata dei rifiuti. 

Per valutare gli eventuali impatti sulla qualità delle acque e dell’ecosistema fluviale dovuti alla presenza dei rifiuti, sono stati campionati macroinvertebrati acquatici: la valutazione della qualità biologica di un corso d’acqua attraverso l’analisi delle modificazioni nella composizione della comunità di macroinvertebrati che vivono sulla superficie dei substrati di cui è costituito il letto fluviale può infatti essere utile in quanto fattori di inquinamento di vario tipo (in questo caso i rifiuti indifferenziati), possono indurre la scomparsa o la riduzione delle specie più sensibili anche a seguito delle importanti alterazioni dei microhabitat presenti. Il confronto dei dati ottenuti a monte e a valle della frana può dare indicazione di un eventuale peggioramento della qualità dell’ambiente acquatico, causato appunto dalla presenza dei rifiuti in alveo.

L’analisi ha determinato per questo elemento della qualità biologica del fiume, uno stato ecologico “buono”.

Allo stato attuale, anche dal punto di vista ecologico, non emergono motivi di allarme rispetto ad eventuali impatti dovuti alla presenza di rifiuti in alveo, ad ulteriore conferma di quanto emerso dalle analisi chimiche ed ecotossicologiche delle acque del torrente Rovigo.

In relazione all’andamento temporale dei lavori di rimozione di rifiuti in alveo, Arpat ripeterà il monitoraggio nel primo periodo estivo, per cogliere eventuali differenze legate alla stagionalità e/o alla permanenza dei rifiuti in alveo.

© Riproduzione riservata

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