(Adnkronos) –
Il Clostebol, trovato in minime tracce nelle analisi del tennista Jannik Sinner, è uno steroide anabolizzante derivato dal testosterone, segnalato come sostanza dopante. Ha infatti la funzione di aumentare la massa muscolare e migliorare le prestazioni fisiche. Noto in questo senso il suo utilizzo, in passato, da parte degli atleti dell’ex Germania dell’Est. Le quantità molto limitate ritrovate nelle analisi di Sinner sarebbero legate all’uso di un farmaco in pomata da parte del suo fisioterapista che poi avrebbe contaminato il tennista per via cutanea, secondo le indagini del International Tennis Integrity Agency (Itia). La molecola, infatti, è contenuta in alcuni medicinali cicatrizzanti in pomata o spray ed è altamente assorbibile dall’organismo. Il Clostebol, spiega all’Adnkronos Salute il farmacologo Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto Mario Negri di Milano, “è un testosteroneico che può aumentare la massa muscolare ma non certo se utilizzato per via cutanea. Se sotto accusa c’è una pomata è più che evidente che l’intenzione dopante non c’è. Per il doping servono dosi e preparazioni diverse. Parliamo di una sostanza utilizzata sicuramente in passato e anche adesso fa parte dei molti i derivati del testosterone utilizzati da sportivi scorretti”. Nel doping “per quanto riguarda il testosterone, il problema della via di somministrazione è fondamentale – continua Garattini – perché è quello che determina il successo dell’utilizzo. L’uso per via orale o per via iniettiva può dare effetti. Ma se usato per via cutanea non può determinare granché. La via cutanea non avrebbe alcun senso. In questo quadro l’esito dell’indagine antidoping era scontato”, conclude Garattini. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sinner, Garattini: “Clostebol in pomata non può essere doping”
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