(Adnkronos) – Sin dal suo annuncio a sopresa durante lo State of Play di giugno, il nuovo Astro Bot per PS5 ha catturato i cuori dei possessori PS5 con la promessa di un platform vecchio stile, colorato, divertente e in grado di sfruttare come non mai i controlli della console Sony. Prima che si mostrasse in questa nuova avventura, che sarà disponibile dal 6 settembre, la mascotte aveva già dato il meglio di sé in Astro Bot Rescue Mission del 2018 su PSVR, e il breve ma intenso Astro’s Playroom incluso nella PS5. Astro Bot è un viaggio attraverso oltre 80 livelli distribuiti su 50 pianeti e sei galassie. L’obiettivo è salvare più di 150 robottini, alcuni dei quali rappresentano personaggi iconici della storia trentennale di PlayStation, come Kratos, Nathan Drake e Ratchet. Non solo: tutto lascia presagire che in questo capitolo ci saranno interi livelli ispirati ai classici Sony, come quello dedicato a God of War. La celebrazione dell’eredità di PlayStation, simile a quella di Astro’s Playroom, sembra un ritorno al passato delle precedenti generazioni di console, quando giochi di questo tipo non erano così rari. Il nuovo lavoro di Asobi appare dopo appena 45 minuti di gioco come un titolo di piattaforme immenso, ben disegnato e con un ottimo level design. Ogni mondo esplorato offre nuove meccaniche e sfide che mantengono il gioco fresco man mano che si affrontano i vari ostacoli presenti in Astro Bot. Il gioco insegna rapidamente i vari modi per affrontare le sfide, e anche con nuovi concetti introdotti, non ci si sente mai sopraffatti, offrendo una soddisfazione costante al completamento di ogni livello successivo. Il boss presente nella versione in anteprima, un gigantesco polpo robotico, è un esempio della giocabilità stellare, offrendo una sfida adeguata a tutto ciò che si era imparato nei capitoli precedenti, senza mai caricare il giocatore di più di quanto potesse gestire. Il tutto accompagnato dalla presenza di power-up che offrono al protagonista abilità temporanee. Gli unici due mostrati nella demo per la stampa erano le zampa da rana in grado di spostare ostacoli molto grandi, o il mastino da spalla che permette ad Astro Bot di gettarsi contro i nemici con una carica devastante, ma è facile immaginare che ne siano stati progettati diversi. La magia di Astro Bot sta nell’integrazione naturale delle caratteristiche uniche del DualSense, che rendono l’esperienza fluida e coinvolgente. Il feedback aptico, i trigger adattivi, il sensore di movimento e l’altoparlante integrato migliorano l’immersione senza mai risultare artificiosi o invasivi. Sentire la sensazione distinta della sabbia sotto i piedi, la tensione nell’incoccare una freccia, e la leggerezza del volo tramite il movimento rendono il mondo di gioco tangibilmente coinvolgente. Da una prima prova, Astro Bot è un gioco di cui PlayStation aveva bisogno in questa generazione e uno che dimostra finalmente perché tutta la famiglia può godersi una PS5. Checkpoint generosi, numerosi power-up e controlli reattivi rendono facile riprendere dopo una morte prematura. Ma, come nei moderni titoli di Mario, ci sono molte sfide oltre al completamento dei livelli, dai collezionabili posizionati in modo diabolico alle stanze opzionali che richiedono tempismo perfetto e precisione. Se il resto di Astro Bot mantiene questo livello di qualità, potrebbe rivelarsi come l’esclusiva PS5 dell’anno, qualcosa di veramente speciale. Sopra ogni cosa, è un’iniezione di divertimento spensierato e malizioso che mancava moltissimo in un’era di giochi tripla A con svariate centinaia di milioni di budget. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Giocato in anteprima Astro Bot, il titolo più atteso su PS5
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