(Adnkronos) – Lo studio di Samsung “Vita intelligente: come l’IA sta migliorando le esperienze quotidiane”, condotto su 11.000 persone, mostra come oltre la metà degli europei (53%) desideri utilizzare l’intelligenza artificiale per migliorare la propria qualità di vita, in particolare per quanto riguarda le faccende domestiche e l’intrattenimento. Tuttavia, emerge un divario tra desiderio e realtà: solo il 15% degli intervistati dichiara di saper sfruttare appieno i benefici dell’AI nella vita di tutti i giorni. Questa discrepanza è accompagnata da un senso di esclusione dal dibattito sull’IA, espresso dal 38% degli intervistati. A livello di comprensione e utilizzo dell’IA, i Polacchi si dimostrano i più “sicuri” (23%), mentre i Britannici (11%) e gli Italiani (14%) si collocano tra i meno preparati. La ricerca evidenzia come l’IA stia progressivamente entrando nelle case degli europei, con un focus sulla connettività tra dispositivi (42%) e sulla gestione smart della casa (24%). Cresce l’interesse per funzioni che semplifichino le faccende domestiche, come la pulizia degli elettrodomestici (28%), il lavaggio delle stoviglie (25%) e la gestione dei consumi energetici (21%). Non manca l’interesse per soluzioni AI in ambito culinario, con il 23% degli intervistati favorevole a funzioni che supportino la creazione di ricette e la gestione della spesa. Tim Hospedales, Head of Samsung AI Research Centre in Cambridge, sottolinea l’importanza di un’AI “invisibile” che si integri fluidamente nella quotidianità, semplificando le attività senza richiedere particolare attenzione. L’AI non si limita all’ambito domestico, ma si estende anche al tempo libero e al benessere. Il 66% degli Europei desidera più tempo per dedicarsi alle proprie passioni e il 41% crede che l’intelligenza artificiale possa contribuire a migliorare le esperienze di viaggio, gaming e intrattenimento. Tra le funzioni più apprezzate, la traduzione in tempo reale (23%), l’ottimizzazione della definizione dell’immagine (27%) e la regolazione del suono (27%). Anche la salute è un ambito di crescente interesse: il 50% degli intervistati vorrebbe utilizzare l’IA per la prevenzione, con un focus su piani dietetici personalizzati (32%), allenamenti personalizzati (24%), consigli di stile di vita (34%) e monitoraggio del sonno (31%). Tuttavia, permane un certo scetticismo sull’utilizzo di dispositivi di monitoraggio della salute basati sull’IA (17%). La fiducia è un elemento cruciale per la diffusione della nuova tecnologia: il 37% degli intervistati richiede aggiornamenti costanti sulla sicurezza dei dispositivi, il 34% auspica un monitoraggio attivo delle minacce informatiche e il 27% considera la protezione dei dati come la caratteristica più importante dell’AI. Il Dr. Chris Brauer, Chief Innovation Officer di Symmetry, sottolinea l’importanza di un’integrazione etica dell’IA nella vita quotidiana: “Il futuro dell’IA è da leggere come un’integrazione senza soluzione di continuità nella nostra vita di tutti i giorni, non solo a casa, ma anche negli ambienti urbani. Più andiamo avanti e più le considerazioni etiche sono centrali, per garantire che l’IA non solo faccia progredire l’equità sociale, ma contribuisca anche a costruire ambienti più smart e sostenibili. Tutto il nostro settore dovrebbe ascoltare i consumatori, porre l’accento sulla sicurezza, sull’inclusività e sui vantaggi pratici, in modo che l’AI possa diventare un vero e proprio catalizzatore del cambiamento globale”. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Intelligenza artificiale nella vita quotidiana: gli Europei dicono sì
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