(Adnkronos) – Sarebbero 48 gli ostaggi nella Striscia di Gaza. “I gruppi terroristici” nell’enclave palestinese tengono prigionieri “48 ostaggi, 47 dei quali – come ha scritto il Times of Israel – sono tra le 251 persone rapite dai terroristi guidati da Hamas” il 7 ottobre 2023, giorno dell’attacco in Israele che ha fatto scattare le operazioni militari israeliane che continuano a martellare Gaza. E tra i 48 ci sono “i corpi senza vita di almeno 26 persone la cui morte è stata confermata dalle forze israeliane (Idf)”, ha precisato il giornale online. Si ritiene siano vivi solo in 20 tra i 48. Fra le salme in mano ad Hamas, ha ricordato il giornale, c’è anche quella di un ufficiale delle Idf ucciso a Gaza nel 2014. Domenica le Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno affermato di aver perso i contatti con due ostaggi trattenuti a Gaza a causa delle operazioni israeliane. “Entro 72 ore da quando Israele avrà pubblicamente accettato questo accordo, tutti gli ostaggi, vivi e deceduti, verranno restituiti”, prevede il piano di Donald Trump per “la fine del conflitto a Gaza”. Una formulazione vaga, rilevano gli osservatori, dopo che ieri sera è stato il presidente americano ad annunciare che Netanyahu ha “accettato il piano” per far finire la guerra nella Striscia. “Israele ha accettato il piano del presidente Trump”, ha detto poi stamani da Belgrado il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar. Non c’è ancora una risposta da parte di Hamas, che ha avviato le consultazioni. Netanyahu ha sempre promesso di riportare a casa gli ostaggi. “Non vi abbiamo dimenticato”, ha detto la scorsa settimana nel suo intervento all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Per i parenti degli ostaggi il governo Netanyahu non ha fatto abbastanza per loro da quel 7 ottobre. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Israele, gli ostaggi ancora a Gaza: quanti sono e il nodo delle ’72 ore’
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