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Ucraina-Russia, Trump: “Parleremo con Putin, Zelensky vuole pace”

(Adnkronos) –
“Parleremo con Putin e parleremo con Zelensky”. Donald Trump risponde così alle domande dei giornalisti sulla guerra tra Russia e Ucraina. Il neo presidente degli Stati Uniti, che si insedierà tra poco più di un mese, nella campagna elettorale ha detto e ripetuto che avrebbe favorito un’intesa tra Mosca e Kiev. “Il numero di soldati uccisi da entrambe le parti è astronomico. Non c’è nessuna protezione su un campo di battaglia che è pianeggiante, l’unica cosa che ferma i proiettili è un corpo. Stiamo facendo il massimo per fermare la guerra”, dice Trump. 
Cosa deve essere disposto a fare il presidente ucraino Zelensky? “Deve essere disposto a fare un accordo. E Putin deve essere disposto a fare un accordo: ci sono troppi morti. Non ho invitato Zelensky alla cerimonia di insediamento. Se vuole venire, lo accoglierò con piacere”, dice Trump, che ha visto il presidente ucraino recentemente a Parigi, in occasione della cerimonia per la riapertura di Notre Dame. “Zelensky vuole la pace, è il peggior massacro mai visto dalla Seconda Guerra Mondiale. Ho foto di campi coperti di corpi, sembrano scene della Guerra Civile. La guerra va fermata, stiamo cercando di farlo”, afferma. “Quattro anni fa non c’erano guerre, la Russia non pensava nemmeno ad invadere l’Ucraina. Il presidente Putin non sarebbe mai entrato in Ucraina”, dice Trump. Le domande riguardano gli eventuali sacrifici territoriali che l’Ucraina sarebbe disposta a tollerare. Per Trump, apparentemente, non c’è motivo di rivendicare territori coperti da macerie. “Le città sono state ampiamente distrutte. La gente non può tornare lì, sono solo macerie. Il numero di morti è decisamente superiore a quelli che sentite. Gli edifici sono stati rasi al suolo e si diceva che nessuno fosse rimasto ferito: nessuno sa se ci fossero persone, lo scopriranno quando rimuoveranno le macerie”, prosegue. Secondo Trump, i russi “hanno risparmiato Kiev, probabilmente perché vogliono usarla o occuparla. Ora nelle città non c’è più un edificio in piedi. Quando si parla di ‘conquistare il paese’, cosa c’è da conquistare? Ci vorranno 100 anni per ricostruire e nulla tornerà come prima. Con me alla presidenza non sarebbe mai successo”, ribadisce. Una battuta sulla situazione in Siria. Chi sono i ribelli che hanno conquistato il potere. “Non sappiamo niente… ma io lo so. Chi c’è dietro? La Turchia. Le persone che sono arrivate al potere hanno la Turchia alle spalle. Erdogan è una scaltra, è un duro e ha un esercito potente”.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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