(Adnkronos) – “La mielofibrosi, che può essere primaria o rappresentare l’evoluzione di una precedente neoplasia mieloproliferativa cronica, è considerata un tumore raro del quale è difficile rilevare la reale incidenza. Si stima ci siano circa 500-600 nuove diagnosi ogni anno in Italia. È una malattia importante e la sopravvivenza mediana globale è di 6-7 anni, anche se l’introduzione dei Jak inibitori ha portato un miglioramento nella sopravvivenza globale della malattia”. Lo spiega Alessandro Vannucchi, professore di Ematologia dell’università di Firenze e direttore della SOD Ematologia dell’Aou Careggi, illustrando le caratteristiche della mielofibrosi in occasione della conferenza stampa organizzata a Milano da Gsk per annunciare il via libera di Aifa alla rimborsabilità di momelotinib, inibitore selettivo delle proteine JAK1 e JAK2, per il trattamento della mielofibrosi, un tumore del sangue particolarmente aggressivo che colpisce il midollo osseo, impedendogli di formare correttamente globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)