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Scatta l’ora X nella lotta alle truffe telefoniche e al telemarketing selvaggio. A partire da domani, mercoledì 19 novembre 2025, entra in funzione il filtro anti-spoofing anche per le chiamate verso i numeri mobili.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha completato il piano d’azione deciso a inizio mese. L’obiettivo è fermare una pratica sempre più diffusa e pericolosa: lo “spoofing”. Si tratta di una tecnica che permette a chi chiama dall’estero di manipolare l’identificativo del numero (il cosiddetto CLI), facendolo apparire sul display della vittima come un numero italiano. In questo modo, l’utente risponde fidandosi, ma dall’altra parte trova truffatori o call center aggressivi che operano fuori dai confini nazionali.
Come funziona il blocco
Dopo il successo della prima fase, partita ad agosto per i telefoni fissi, ora lo scudo si estende a tutte le numerazioni mobili. Il sistema intercetta e blocca alla radice le chiamate provenienti dall’estero che presentano un numero italiano falso o alterato.
Il provvedimento è severo anche con gli operatori telefonici. Chi non si adegua alle misure di verifica rischia grosso: il servizio di roaming per le chiamate verso l’Italia verrà sospeso. In pratica, se un operatore mobile non è in grado di garantire che quel numero appartenga davvero a un utente che si trova all’estero, la chiamata non passerà. Gli operatori avranno comunque l’obbligo di avvisare i propri clienti con un mese di anticipo in caso di sospensione del servizio.
Che il sistema funzioni lo dicono i dati. Il monitoraggio sui telefoni fissi, dove il filtro è già attivo, ha dato risultati impressionanti. Solo nel mese di settembre 2025, sono state filtrate e bloccate circa 20 milioni di chiamate.
Il dato più interessante, però, è l’effetto deterrente. Se a luglio e agosto i tentativi di truffa rappresentavano quasi il 9% del traffico, a settembre sono crollati all’1,37%. Significa che i truffatori, trovando il muro alzato dall’Autorità, stanno smettendo di provare.
Le nuove regole non proteggono solo gli smartphone. Il blocco riguarda anche i numeri dedicati ai servizi satellitari e alle comunicazioni “machine-to-machine” (quelle tra dispositivi automatici). Una procedura semplificata permetterà di bloccare preventivamente il traffico da operatori che gestiscono solo sistemi automatizzati e non dovrebbero generare chiamate vocali dall’estero.
Con queste misure, individuare chi opera dall’Italia diventerà più facile. Ripulendo la rete dal traffico illecito estero, le autorità potranno concentrarsi con più efficacia sui “furbetti” che agiscono entro i confini nazionali.



