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Reati contro gli animali, il Senato della Repubblica, presidente Ignazio La Russa, ha approvato definitivamente giovedì 29 maggio il ddl n. 1308 recante modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l’integrazione e l’armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali.Prima firma la deputata Michela Vittoria Brambilla, Noi Moderati. Relatore Manfredi Potenti,
senatore livornese, di Castiglioncello, avvocato, responsabile del Dipartimento per la tutela del benessere degli animali Lega Salvini.
Potenti: “È stata approvata oggi in Aula una riforma storica che apre la strada anche a ulteriori riforme nella direzione della tutela degli animali. La legge, infatti, rappresenta un vero cambio di paradigma nel nostro ordinamento con la modifica del Titolo IX bis del libro secondo del codice penale che riconosce i reati direttamente contro gli animali e non più contro ‘il sentimento degli animali’ come era fino ad ora. Il provvedimento introduce concrete misure di rafforzamento della protezione giuridica degli animali, in linea con l’articolo 9 della Costituzione.
La riforma prevede l’inasprimento delle pene per maltrattamenti, uccisione e sfruttamento degli animali, con l’aumento delle sanzioni detentive e pecuniarie e l’estensione delle aggravanti, come nei casi di presenza di minori o diffusione online dei reati. Viene inoltre introdotto il divieto di alienazione o abbattimento degli animali durante i procedimenti penali e la possibilità di affido definitivo a enti o associazioni specializzate. Si interviene anche sul traffico illecito di animali da compagnia e sulla loro identificazione, introducendo la responsabilità penale degli enti coinvolti in questi reati. Tra le novità, il divieto dell’uso commerciale delle pellicce di gatto domestico.
Questo provvedimento permette una vera e propria riperimetrazione delle normative di tutela, con la possibilità che venga riconosciuta nel codice civile la natura senziente degli animali da affezione. Di fatto si potranno avere, tra l’altro, percorsi trattamentali per i soggetti maltrattanti e, come pena accessoria, il divieto di detenere animali se ci si è macchiati di gravi delitti in materia.
Si tratta di ulteriori riforme future, ma sulle quali siamo convinti sin da ora e che trovano le fondamenta nell’approvazione odierna che è un importante passaggio in un percorso più ampio di tutela e riconoscimento dei diritti degli animali nel nostro Paese, un percorso in cui la Lega ha sempre creduto e che continuerà convintamente a percorrere”.
Potenti, si legge nella relazione del Senato della Repubblica, ha illustrato il testo base, approvato dalla Camera dei Deputati, nel quale sono confluiti diversi provvedimenti sul medesimo tema, che introduce un corposo aggiornamento del codice penale, riconoscendo agli animali una tutela giuridica autonoma. Tra le misure previste: l’inasprimento delle pene per uccisione, maltrattamento, spettacoli vietati, combattimenti e abbandono, prevedendo aggravanti per chi agisce con crudeltà, in presenza di minori o tramite diffusione online; l’introduzione di nuove aggravanti, il sequestro e l’affidamento definitivo degli animali, il divieto di tenerli legati con catene e sanzioni per la detenzione non adeguata. Si rafforza la responsabilità amministrativa di enti coinvolti e si prevedono sanzioni più severe per il traffico illegale di animali. È vietato inoltre l’uso commerciale delle pellicce di gatto domestico.
Mai più cani alla catena in Italia. Fino a oggi il divieto era in alcune regioni, tra cui la Toscana.
Tra le modifiche che si introducono ai Codici Penale e di Procedura Penale c’è dunque quella che specifica come l’obiettivo sia quello di “tutelare direttamente gli animali” e non più il “sentimento per gli animali” da parte degli esseri umani. Gli animali vengono così messi “al centro delle tutele giuridiche, riconoscendo i loro diritti in modo indipendente dal nostro modo di percepirli”.
Tra le novità introdotte dalla legge innanzitutto l’inasprimento delle pene. Gli organizzatori di eventi o competizioni in cui vengono sottoposti a violenze vedranno aumentata la multa da 15.000 a 30.000 euro. In caso di combattimenti tra animali per chi li organizza si passa dai 2 ai 4 anni di reclusione, con sanzioni fino a 30.000 euro per chi vi partecipa. Chi uccide un animale rischia il carcere da 6 mesi fino a 4 anni e una multa fino a 60.000 euro. Pene più severe anche in caso di maltrattamento: si rischia fino a 2 anni di reclusione e non sono più previste sanzioni pecuniarie alternative. Si introduce poi il divieto di “abbattimento degli animali coinvolti, che dovranno rimanere sotto custodia fino alla fine del processo”.
Divieto totale anche di utilizzare pellicce di gatti domestici per fini commerciali. D’ora in poi neppure mai più cani legati alla catena: ne è fatto divieto su tutto il territorio nazionale ed ancora più attenzione anche alle specie protette: per l’ uccisione, cattura, o detenzione è previsto l’arresto da 3 mesi a 1 anno con ammenda fino a 8 mila euro.
Traffico di cuccioli d’ora in poi è punito con la reclusione da 4 a 18 mesi ed una multa da 6 mila a 30 mila euro.