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LIVORNO – Una notizia incoraggiante per Livorno: grazie ai rilevamenti effettuati da Arpat (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana), negli ultimi cinque anni non si sono registrati superamenti dei limiti di biossido di azoto (No₂). Questo risultato ha consentito alla città di essere rimossa dall’elenco dei comuni ad alta criticità ambientale, come ufficializzato dalla Delibera della giunta regionale 895/2025, che aggiorna quella precedente del 2023.
Le analisi si sono basate sui dati raccolti tra il 2021 e il 2025 dalle tre centraline di monitoraggio situate in via La Pira, viale Carducci e piazza Cappiello, dove i valori non hanno mai oltrepassato il limite annuo di 40 milligrammi per metro cubo previsto dalla normativa. Un trend positivo che l’amministrazione comunale intende preservare e migliorare con azioni strategiche nei prossimi anni.
Le principali fonti emissive e l’approccio integrato della Regione
Secondo quanto riportato dalla Regione Toscana, le emissioni di NOₓ nelle aree costiere (che includono Livorno, Carrara, Massa, Piombino, Viareggio e Grosseto) derivano in misura quasi equamente distribuita da tre settori: 28% dalle navi in porto, 30% dal traffico stradale (soprattutto veicoli diesel), il restante da attività industriali.
Un bilancio complesso che richiede un approccio articolato. Proprio per questo motivo, a Palazzo Comunale si è tenuto un incontro con il Sindaco Luca Salvetti, l’assessora all’Ambiente Silvia Viviani e Alessio Tanda, responsabile dell’Ufficio Transizione Ecologica, per illustrare i risultati e delineare i prossimi obiettivi.
Il sindaco Luca Salvetti ha dichiarato: “Quanto accaduto conferma il successo del lavoro complessivo svolto dalla nostra amministrazione. I riscontri positivi, ricevuti negli anni dall’Istituto Europeo per la qualità dell’aria e da Legambiente, sono segnali incoraggianti che validano il percorso intrapreso. Pur essendo soddisfatti, non dobbiamo adagiarci, ma puntare a consolidare e migliorare ulteriormente questi risultati. La svolta è stata ufficializzata da una comunicazione della Regione Toscana, Dipartimento urbanistica e sostenibilità, Settore economia circolare e qualità dell’aria, firmata dalla dottoressa Renata Laura Caselli, storica dirigente regionale. Tale comunicazione certifica l’uscita di Livorno da una ‘black list’ che per troppo tempo ci ha visti inseriti. Questo traguardo dimostra che il nostro impegno sta portando i frutti sperati, e siamo particolarmente lieti di condividerlo con la cittadinanza e con i rappresentanti dei comitati ambientalisti, che da anni lottano per questa causa e che oggi mostrano grande soddisfazione. È un successo di tutti, ma soprattutto di questa amministrazione che negli ultimi sei anni ha attuato scelte precise e lungimiranti in ogni settore”.
L’assessora Viviani ha aggiunto: “I risultati sulla qualità dell’aria sono frutto di azioni integrate e continue, non di un singolo intervento. Come detto dal Sindaco, non possiamo adagiarci, ma dobbiamo proseguire e intensificare gli sforzi. L’atto regionale che ci rimuove dalla ‘black list’ contiene precise indicazioni per mantenere la qualità dell’aria in una città densa e industrializzata come Livorno. Molte di queste azioni sono già in atto e ci permetteranno di migliorare ulteriormente. La Regione insiste sulla mobilità sostenibile, un indicatore chiave, e sul miglioramento dei sistemi di climatizzazione civili e industriali. Ci chiede di investire sul verde urbano – abbiamo un piano apposito – che agisce come ‘spugna’ per le emissioni. Già approvati anche la mappatura delle isole di calore e l’atlante della desigillazione dei suoli. Infine, la Regione ci esorta a puntare sulla produzione di energia rinnovabile. Due esempi concreti sono la comunità energetica Solidale-Labronica, aperta a tutti, e il progetto Simbiosi Industriale con industria e porto, per trasformare scarti in risorse. Le principali industrie offriranno energia in surplus alla città. A settembre, riuniremo Capitaneria, autorità portuale, Regione e Arpat per individuare la migliore posizione per la centralina nel porto”.
Il responsabile Alessio Tanda ha annunciato l’avvio delle procedure per installare una quarta centralina di rilevamento nel porto, una zona strategica e sensibile per le emissioni locali.
È già stata programmata per settembre una riunione con Capitaneria, Autorità Portuale, Regione e Arpat per definire il miglior posizionamento del nuovo strumento.
Un passo decisivo per migliorare il controllo del traffico marittimo e garantire un’aria più pulita ai cittadini.