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LIVORNO – Decine di domande di regolarizzazione di lavoratori stagionali extracomunitari per il click day dalla provincia di Livorno: ma i documenti sono falsificati. Smantellata dai carabinieri una centrale nata per aggirare le regole dell’immigrazione regolare.
I carabinieri del comando provinciale di Livorno, coadiuvati dal locale Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro e dall’Arma territoriale competente, hanno eseguito questa mattina (4 giugno) nelle province di Napoli e Grosseto, un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari – emessa dal Gip del Tribunale di Livorno su richiesta della locale procura – nei confronti di 5 soggetti, tutti originari del napoletano, ritenute responsabili, a vario titolo, di concorso aggravato in favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sostituzione di persona e falsità materiale commessa da privato.
Il provvedimento è stato emesso a seguito di una complessa indagine condotta dal Nucleo Investigativo di Livorno da giugno assieme al reparto speciale dell’Arma mediante attività tecniche di intercettazione telefonica e analisi telematica, avviata a seguito della segnalazione della prefettura per le insolite modalità di accesso al portale e per l’inconsueto numero di istanze di regolarizzazione di lavoratori stagionali extracomunitari (a norma del cosiddetto Decreto Flussi) apparentemente riferibili a note ditte del territorio.
L’attività investigativa ha consentito di accertare come gli indagati avessero allestito un Caf abusivo ed una centrale del lavoro, specializzandosi nella predisposizione di migliaia di domande di ingresso in Italia di presunti lavoratori extracomunitari, producendo documentazione falsificata riconducibile ad ignari legali rappresentanti di centinaia di aziende (24 quelle della provincia di Livorno interessate).
Nel corso di una perquisizione delegata dall’autorità giudiziaria di Livorno ed eseguita nel novembre 2024, in concomitanza del periodo di un cosiddetto click day, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato, decine di devices (tra i quali pc, dispositivi di archiviazione digitale e smartphone), timbri clonati di amministrazioni Ccmunali e professionisti, centinaia di documenti di identità falsificati e digitalizzati, nonché voluminosa documentazione cartacea e digitale artefatta, impedendo la presentazione agli uffici territoriali del governo di tutta Italia di decine di migliaia di false richieste di assunzione.
Plauso all’operazione da parte della prefettura di Livorno. “Desidero esprimere – dice il prefetto Dionisi – il mio più profondo e convinto apprezzamento ai carabinieri del comando provinciale di Livorno, al Nucleo carabinieri ispettorato del lavoro e ai reparti territoriali coinvolti, per la brillante operazione condotta contro un articolato sistema di frode finalizzato a favorire l’immigrazione clandestina attraverso l’abuso delle procedure telematiche del cosiddetto ‘click day’. L’indagine, avviata anche grazie a una segnalazione della prefettura, si è sviluppata a partire da un’attenta attività di monitoraggio delle dinamiche legate alle richieste di regolarizzazione dei lavoratori stagionali. L’anomalo afflusso di istanze apparentemente riconducibili a un numero ristretto di soggetti e la modalità irregolare di accesso al portale ministeriale hanno attivato immediatamente i canali di collaborazione tra gli uffici prefettizi e le forze investigative, a conferma dell’efficacia della sinergia istituzionale”.
“L’operazione condotta ha consentito di smascherare un’organizzazione che, attraverso documenti falsificati e procedure simulate, intendeva aggirare le normative sull’ingresso regolare degli stranieri nel nostro Paese, danneggiando l’economia legale e compromettendo la credibilità di un meccanismo, quello del decreto flussi, pensato per rispondere in modo trasparente al fabbisogno di manodopera. Si tratta di un risultato investigativo di assoluto rilievo, che dimostra come il presidio costante e qualificato del territorio, unito a una visione preventiva e all’azione di intelligence amministrativa svolta dalla Prefettura, costituisca uno strumento fondamentale per intercettare fenomeni insidiosi e tutelare i diritti dei cittadini, delle imprese oneste e dei lavoratori regolari”.
“A nome dell’intera comunità provinciale – conclude il prefetto Dionisi – rivolgo un sentito ringraziamento all’arma dei carabinieri e a tutte le forze di polizia che, con dedizione e rigore, operano ogni giorno per contrastare le infiltrazioni criminali, garantendo sicurezza, coesione sociale e rispetto delle regole in un ambito – quello dell’immigrazione – tanto delicato quanto strategico per il nostro paese”.