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Non si ferma la marcia di Piombino per dire no al rigassificatore

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PIOMBINO – Piombino ha sfilato ancora compatta per dire no al rigassificatore annunciato in arrivo nel porto.

Quella nave Golar Tundra targata Snam lunga 300 metri e larga 40 data operativa nei primi mesi 2023 e di cui è commissario straordinario il presidente della Regione Toscana Giani, Pd.

Nella sera di sabato la città in corteo è partita alle 21 dal centro giovani e, attraversando le vie del centro, è arrivato in piazza Bovio. Col sindaco Francesco Ferrari, Fratelli d’Italia, e con la partecipazione di tanta, tantissima gente.

E ancora i partiti. Nello stesso corteo bandiere trasversali, da Rifondazione a FdI, dal M5S alla Lega. Un corteo annunciato in contemporanea con le manifestazioni a Ravenna, Ostuni, Porto Vesme, Augusta.

C’erano i partiti dunque. E c’era, “a titolo personale”, Andrea Baldassarri, segretario di Piombino dello stesso Pd di Giani.

Giani che nei giorni scorsi ha dichiarato che la procedura per l’autorizzazione del rigassificatore a Piombino va avanti “con l’obiettivo di arrivare all’installazione nei tempi previsti dal Governo nazionale”.

Baldassarri scrive via social: ho partecipato alla manifestazione contro il rigassificatore. C’è chi dice che fossero mille persone. Secondo me erano molte di più. Quello che posso dire è che si è trattato, di gran lunga, della più grande manifestazione che io abbia visto a Piombino.

La vera Piombino era lì. La Piombino che si alza la mattina presto, che tira su i figli, che lavora (magari al nero perché non ha altro) la città vera, era in quella piazza.
Chi pensa (anche nel mio partito) che esista una maggioranza silenziosa filo governativa, una maggioranza da salotto buono che alla fine il rigassificatore lo vuole non ci ha capito niente.

Ovviamente non ho condiviso il contenuto di alcuni degli interventi.

Ma il punto non è questo. Il punto è quella marea di gente che ha sfilato lungo il corso e che esprimeva con una evidenza incredibile l’anima di una città, la sua rabbia, la sua volontà di battersi.
Di certo quello che è successo non può essere ignorato. E pone un problema al PD, sia a livello locale che nazionale. Il livello locale è un problema mio. Spero, però, che l’urlo della piazza (che, vi assicuro era impressionante) arrivi fino a Firenze e a Roma e ci si decida, finalmente, ad ascoltarlo”.

 

Poi, rispetto al sindaco Ferrari, FdI: “Il sindaco Ferrari si è ritagliato un ruolo importante in questa vicenda e fa parte di un partito che anche a livello nazionale è sempre stato per il no. Dal palco il sindaco se l’è presa con il Governo uscente.

Io credo, invece, che avrebbe dovuto dire apertamente cosa farà il Governo che verrà se la guida spetterà al suo partito. Basterebbe una parola di Giorgia Meloni a cambiare completamente il quadro. Ci dirà, l’aspirante Presidente del Consiglio cosa vuole fare della Golar Tundra prima del 25 settembre? Io credo che sarebbe il minimo, per permettere alla gente di sapere per chi vota”.

 

 

© Riproduzione riservata

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