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LUCCA – Un passo decisivo verso il futuro. Cartografica Galeotti ha svelato oggi il suo primo Report di sostenibilità. Il documento, redatto su base volontaria, è stato presentato nella sede di Confindustria Toscana Nord. Non è solo un atto formale, ma una scelta strategica. L’azienda punta a una gestione sempre più responsabile, misurando concretamente il proprio impatto ambientale e sociale.
La lotta al cambiamento climatico passa dai fatti. L’azienda ha ottimizzato l’uso delle risorse naturali in ogni fase produttiva. I dati parlano chiaro: l’86% dei rifiuti viene destinato al recupero, riducendo drasticamente gli sprechi. Cresce anche l’impegno energetico. Oggi il 35% del fabbisogno aziendale è coperto da fonti rinnovabili. Un segnale forte di efficienza e rispetto per l’ambiente.
Massima attenzione alle materie prime. Nella Divisione Packaging si utilizza oltre l’80% di fibre riciclate. Per quanto riguarda le fibre vergini, la garanzia è totale: in tutti gli stabilimenti vengono impiegati solo materiali certificati Fsc e Pefc Una scelta che assicura una gestione sostenibile delle foreste d’origine.
Non c’è sostenibilità senza benessere lavorativo. Cartografica Galeotti investe costantemente su sicurezza, formazione e crescita professionale. L’ambiente di lavoro si conferma aperto e dinamico: il 20% dei collaboratori proviene da contesti internazionali. Valorizzare diversità e inclusione è diventata una priorità aziendale.
L’incontro ha registrato una grande partecipazione. Ha aperto i lavori Cristina Galeotti, amministratore dell’azienda. “Questo report è un impegno concreto verso la trasparenza”, ha dichiarato. “Vogliamo creare valore condiviso per tutti i nostri stakeholder. È un punto di partenza per migliorare ancora”. Il valore scientifico del percorso è stato sottolineato da Fabio Iraldo, professore della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Un approccio strutturato alla sostenibilità, ha spiegato, rafforza il posizionamento delle imprese nel lungo periodo. Il supporto tecnico è arrivato da Sara Maria Masini e Martina Gerlinzani di AON (Risk Innovation & Sustainability Unit), che hanno illustrato le metodologie di analisi adottate.



