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MARINA DI CARRARA – Geo Barents, cambio di rotta. Prima Marina di Carrara. Poi Livorno.
Si ferma prima a Marina di Carrara Geo Barents, la nave di Medici senza Frontiere con a bordo 346 migranti. Poi prosegue per Livorno.
A Marina di Carrara mercoledì 19 luglio pomeriggio Geo Barents sbarca 203 dei 346 migranti: 139 minori, soggetti fragili, donne e famiglie.
Gli altri 143 migranti sbarcano a Livorno.
Un ritorno in tempi brevi per Geo Barents, che a Marina di Carrara era sbarcata con 196 migranti lo scorso 7 luglio.
La sindaca Serena Arrighi: “Un riconoscimento alla bontà del nostro protocollo. Tuttavia, è innegabile che per una realtà come la nostra non sia semplice gestire due sbarchi di queste dimensioni a distanza tanto ravvicinata l’uno dall’altro”.
Mercoledì 19 luglio pomeriggio, orario previsto intorno alle ore 17, la Geo Barents attraccherà al porto di Marina di Carrara per sbarcare 203 dei 346 migranti soccorsi nei giorni scorsi nel Mediterraneo.
A scendere nello scalo apuano saranno soggetti fragili, donne, famiglie e, in tutto, 139 minori.
La nave di Medici senza frontiere proseguirà poi fino a Livorno per sbarcare le restanti persone.
La Geo Barents tornerà così nuovamente a Marina di Carrara ad appena 12 giorni dalla volta precedente, quando arrivarono 196 migranti.
Complessivamente per Marina di Carrara si tratterà del quinto attracco in pochi mesi.
Lo scorso 30 gennaio fu la volta della Ocean Viking di Sos Méditerranée con 95 persone a bordo. Quindi, il 19 aprile e il 5 giugno, arrivò la Life Support di Emergency rispettivamente con 55 e 29 migranti a bordo. Infine, il 7 luglio per la prima volta la Geo Barents con i suoi 196 migranti.
Anche questa volta a coordinare tutte le operazioni sarà la Prefettura di Massa Carrara, mentre i migranti dopo essere scesi dalla nave saranno accompagnati al complesso fieristico di Imm CarraraFiere per le visite mediche e l’identificazione.
Serena Arrighi: “Noi siamo pronti come sempre a fare la nostra parte e a collaborare con la Prefettura e tutti gli altri attori istituzionali coinvolti. Le persone a bordo di questa nave sono in fuga da guerra e fame e si lasciano alle loro spalle storie orribili. Quindi è nostro preciso dovere garantire loro la migliore assistenza possibile e fare in modo che siano accolti con umanità, professionalità e competenza”.
“Questo nuovo arrivo a così poco tempo dal precedente per noi è sicuramente un riconoscimento alla bontà del protocollo che, sotto la guida della Prefettura, abbiamo sviluppato in questi mesi. Ed è una testimonianza di come siamo sempre riusciti a lavorare bene anche nelle emergenze. D’altro canto, tuttavia, è innegabile che per una realtà come la nostra non sia semplice gestire due sbarchi di queste dimensioni a distanza tanto ravvicinata l’uno dall’altro. Quindi mi auguro che in futuro si possa tornare ad avere una maggiore rotazione tra i porti di sbarco”.