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“Lavoratori deficienti”, sciopero nelle cave di Carrara

Giornata mobilitazione Cgil, Cisl e Uil dopo fuorionda imprenditore Franchi a Report. Cgil Toscana: "Atteggiamento predatorio". Fossi, Pd: "Oltraggio a morti sul lavoro". Confindustria Toscana Nord: "Non ci riconosciamo nell'immagine imprenditoria lapidea emersa da Report"

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CARRARA – “Lavoratori deficienti”, sciopero nelle cave di Carrara.

“Lavoratori deficienti”, giornata di mobilitazione mercoledì 24 aprile a Carrara dopo le affermazioni di Alberto Franchi, patron Franchi Umberto Marmi, a Report, la trasmissione Rai 3 condotta da Sigfrido Ranucci.

Le parole di Franchi nel fuorionda a Report: “Qua se si fanno male è perché sono deficienti, gli incidenti che ci sono stati negli ultimi dieci anni, mi dispiace dirlo, ma purtroppo è colpa dell’operaio”.

Parole che la sindaca Serena Arrighi ha immediatamente condannato via social: “Inaccettabile”

Cigl, Cisl e Uil, nel proclamare la giornata di sciopero nel settore del marmo apuo versiliese con assemblea dei lavoratori nel Comune di Carrara

“FENEALUIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL proclamano sciopero per la giornata del 24 Aprile a
seguito di quanto emerso dal servizio di Report. Ormai da anni le nostre Federazioni hanno intrapreso una vera e propria battaglia a difesa di sicurezza, occupazione e salario, per noi principi fondamentali per un lavoro dignitoso. Il rispetto della vita viene prima di tutto.
Sono per noi inaccettabili le gravi affermazioni emerse nel corso della trasmissione da parte
imprenditoriale : lasciano dentro un senso di amarezza e forte preoccupazione, suscitando
indignazione nel rispetto delle vittime e di quelle famiglie che hanno perso un parente, un amico, un collega sul luogo di lavoro.

Parlare di sicurezza vuol dire, almeno per le nostre Federazioni, fare una battaglia comune. Sentir dire che la causa degli infortuni è la “deficienza” degli stessi lavoratori è inaccettabile. Ci auguriamo che si tratti di dichiarazioni isolate rispetto alle quali il resto del mondo imprenditoriale dovrebbe prendere immediata distanza.
E’ inammissibile registrare simili profitti milionari senza dare le giuste risposte in tema di occupazione. Da anni il nostro impegno sindacale è focalizzato su una richiesta di maggiore redistribuzione della ricchezza non solo sull’aumento dei posti di lavoro ma anche sull’aumento dei salari.

I lavoratori del settore lapideo, da anni, con le loro battaglie a suon di scioperi e mobilitazioni hanno costantemente rivendicato condizioni di lavoro e salariali più alte, raggiungendo con il loro sacrificio quanto oggi previsto dalla contrattazione nazionale e territoriale: nessuno ha regalato niente”.

Continuiamo a sostenere, come fatto anche nelle ultime contrattazioni, che quanto fin qui ottenuto non basta! Per un settore come quello lapideo, che registra fatturati e utili da record, devono esserci azioni mirate a contrastare gli extraprofitti offrendo risposte occupazionali al territorio nel rispetto degli obiettivi previsti dalla normativa in essere”.

 

Emiliano Fossi, deputato, segretario regionale Pd: “Davanti all’arroganza, che è una vergogna, di un imprenditore che fattura decine di milioni di euro grazie al lavoro dei suoi operai e li insulta addirittura attribuendo loro la colpa degli infortuni, anche la politica deve mobilitarsi. Per questo stiamo organizzando una delegazione del Pd toscano che domani sfilerà aderendo alla manifestazione dei sindacati a Carrara. Le parole dell’imprenditore intervistato dalla trasmissione Report sono anche un oltraggio alla memoria di chi è morto nelle cave e su tutti i luoghi di lavoro”.

 

Rossano Rossi, segretario Cgil Toscana: “Parole gravissime, inaccettabili, che però non ci stupiscono più di tanto perché da anni denunciamo l’atteggiamento di molti datori di lavoro del marmo, atteggiamento predatorio dal punto di vista estrattivo e caratterizzato spesso dal mancato riconoscimento dell’oggettiva pericolosità del lavoro, in un settore in cui il valore aggiunto arriva a dei livelli altissimi. Invece che di queste dichiarazioni farneticanti, servirebbe una redistribuzione della ricchezza più equa, sia verso i lavoratori sia verso il territorio circostante. Solo così si può garantire la sostenibilità estrattiva, a tutela del lavoro e dell’ambiente. Mercoledì saremo in piazza a Carrara”.

Nicola Del Vecchio, segretario generale Cgil Massa Carrara: “Quando Report mi ha intervistato sulle cave non avrei mai pensato che dopo di me Alberto Franchi pronunciasse quelle parole. Sono rimasto sconcertato, impietrito davanti allo schermo. Non riesco ancora a credere a quello che ho sentito, mi sembra davvero incredibile e indecente che chi vive da nababbo come Franchi, che fattura più di tutti, 76 milioni di euro, si permetta persino di definire deficienti, quei lavoratori che gli consentono tutto ciò.
Come è possibile che in un Paese dove quotidianamente ci sono infortuni e morti sul lavoro, un imprenditore pronunci quelle parole?!

Siamo a pochi giorni dal disastro nella centrale idroelettrica di Suviana che ha provocato 7 morti, a poche ore dalla morte di un ragazzo di 23 anni a Montepulciano, a poche settimane dalla tragedia di via Mariti a Firenze, 5 morti e 3 feriti.
Franchi dovrebbe sapere bene che quello lapideo è uno dei settori con più alto tasso di infortuni, ma voglio citare anche le malattie professionali. Ascoltare dalla sua voce che accade perché gli operai sono deficienti è un insulto a chi in questi anni nelle cave è morto, è rimasto infortunato e si è ammalato. È uno sfregio alle loro famiglie e ai loro colleghi che hanno assistito a quella che è una vera e propria strage.

Nelle cave, secondo Franchi, non solo non si corre il rischio di infortuni, a meno di non essere deficienti appunto, ma si lavora anche poco e si guadagna bene. Un ulteriore insulto a chi quotidianamente vi lavora. Deficienti e anche fannulloni, fortunatissimi a lavorare tutti i giorni in cava, magari per una vita. I fortunati sono i lavoratori delle cave quindi, non è lui che fa utili da capogiro. Io spero che Franchi provi almeno un po’ di vergogna riascoltandosi, ma purtroppo ne dubito.

Ho affrontato vertenze, situazioni difficilissime, purtroppo ho anche incontrato imprenditori che non dimostravano rispetto verso chi lavorava per loro, ma non avevo mai sentito parole così cariche di disprezzo verso i propri lavoratori come quelle che lui pronuncia.
Franchi ha l’inaccettabile atteggiamento di chi pensa di essere padrone, allergico a normative e diritti.

Voglio rinfrescargli la memoria: se si sono ottenute condizioni migliori per i lavoratori è grazie alle battaglia che abbiamo fatto come sindacati, grazie a 4 giorni di sciopero e manifestazione siamo infatti riusciti ad ottenere una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario con il rinnovo del Contratto integrativo provinciale del lapideo. Nessuno ci ha regalato nulla, gli operai si sono guadagnati condizioni di lavoro migliori con la lotta, attraverso lo sciopero, che vuol dire rinunciare allo stipendio della giornata. Ma Franchi cosa ne sa di tutto questo?! Per lui i lavoratori delle cave sono deficienti se restano coinvolti in un incidente e non fanno assolutamente nulla ormai”.

Confindustria Toscana Nord, presidente Agostino Pocai: “Prima di tutto, non ci riconosciamo nell’immagine dell’imprenditoria lapidea quale emerge nelle testimonianze andate in onda in trasmissione. Condividendo – sia pure con modalità operative e strategie diverse – l’impegno imprenditoriale nel medesimo settore lapideo, come sezione di Confindustria Toscana Nord vogliamo sottolineare che il quadro che emerge dalla trasmissione non è minimamente rappresentativo del settore lapideo nel suo complesso; in particolare, il rapporto tra addetti e fatturati, e la marginalità delle aziende citate, sono valori numerici distanti anni luce da quelli che contraddistinguono la stragrande maggioranza delle realtà – piccole/medie/grandi – presenti sul nostro territorio.

Non crediamo che quanto afferma la trasmissione in relazione a Carrara abbia fondamento in linea generale; da parte nostra possiamo solo dire che ciò che emerge dalle immagini non ci appartiene. Per quanto ci riguarda, inoltre, l’approccio ai temi della sicurezza, imperniato su prevenzione e formazione, si basa sul coinvolgimento attivo sia della parte datoriale e manageriale che dei lavoratori.

Il nostro è un comparto che presenta criticità e per questo molto esposto a critiche anche pesanti: ne prendiamo atto a malincuore ma non crediamo di meritarle. Le imprese lapidee versiliesi sono fortemente impegnate su aspetti fondamentali e qualificanti dell’attività del settore, vedi la riduzione dell’impatto ambientale per le attività estrattive, la sicurezza sul lavoro, la trasformazione in loco dei materiali estratti: è doveroso ricordarlo, anche in questa occasione.

Infine, prendiamo atto con rammarico dello sciopero che è stato indetto per il 24 aprile dalle sigle sindacali dei lavoratori e che investe anche il territorio versiliese oltre a quello di Carrara. Ribadiamo con forza che non ci riconosciamo affatto nell’immagine dell’imprenditoria lapidea che emerge da ‘Report’.”

 

© Riproduzione riservata

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