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“Non c’è accordo finché non c’è un accordo”, ha detto Donald Trump
dopo il summit in Alaska con Putin.
Ad attendere Putin il tappeto rosso, sul quale i due presidenti si sono stretti la mano per poi salire a bordo della limousine nera super blindata. Per poi tornare Putin in Russia al termine del vertice scortato dai caccia americani.
Una stretta di mano sul red carpet mentre la guerra tra Russia e Ucraina continuava senza interruzione.
Un vertice “opportuno e molto utile”, lo ha definito Putin
Senza arrivare a un accordo di pace. E nemmeno a un accordo di tregua.
Un’accoglienza da star per Putin da parte di Trump. Un po’ diversa da quella riservata a Zelensky qualche mese fa alla Casa Bianca, quando il presidente Usa fu molto chiaro col presidente Ucraina: “Non sei in una posizione buona. Non hai le carte. Con noi inizi ad avere le carte. Stai giocando con la terza guerra mondiale. Questo Paese ti ha sostenuto. Il tuo Paese è in grossi guai. Non stai vincendo. Se non aveste avuto il nostro equipaggiamento militare questa guerra sarebbe finita in due settimane”.
E qui, passando dal faccia a faccia storico tra Trump e Zelenksy durante i funerali di Papa Bergoglio, rimane il punto in vista di un nuovo incontro tra i due presidenti dopo il vertice Trump-Putin.
Con Zelensky convocato da Trump. Vedremo con quali proposte nate dal vertice con Putin.
E vedremo quali carte avrà stavolta in mano Zelensky.
Perché senza le armi altrui, Zelensky si troverebbe costretto a una resa non negoziabile.
Zelensky sostenuto da un’Europa del riarmo che mai ha quanto meno tentato una mediazione pronti via nel febbraio 2022, quando le trattative per la pace potevano essere ben altre.
Ma ha sempre puntato su Zelensky vincitore, sempre armandolo, a oggi sempre al suo fianco, allo stesso tempo imponendo alla Russia pacchetti di sanzioni.
Quelle mai ventilate a Israele di Netanyahu, impegnato col massacro di Gaza.
Un’Europa, reduce da un impegno da 750 miliardi di dollari di acquisti energetici da Usa, a cui Trump ha telefonato dopo il vertice con Putin, così come ha telefonato a Zelensky, che dunque è atteso di nuovo a Washington.
“Se tutto andrà bene, fisseremo un incontro con il presidente Putin”, anticipa Trump.
Poi Trump: “L’incontro con il presidente russo Vladimir Putin è andato molto bene, così come la telefonata a tarda notte con il presidente ucraino Zelensky e vari leader europei, tra cui il molto rispettato segretario generale della Nato”
Zelensky: “Dopo una conversazione con il presidente Trump, abbiamo ulteriormente coordinato le nostre posizioni con i leader europei. Le posizioni sono chiare. È necessario raggiungere una pace reale, che sia duratura, non solo un’altra pausa tra le invasioni russe. Le uccisioni devono cessare il prima possibile, il fuoco deve cessare sia sul campo di battaglia che nei cieli, così come contro le nostre infrastrutture portuali. Tutti i prigionieri di guerra e i civili ucraini devono essere rilasciati e i bambini rapiti dalla Russia devono essere restituiti. Migliaia di nostri cittadini rimangono in cattività: tutti devono essere riportati a casa. La pressione sulla Russia deve essere mantenuta finché l’aggressione e l’occupazione continuano. Nella mia conversazione con il presidente Trump, ho detto che le sanzioni dovrebbero essere rafforzate se non ci sarà un incontro trilaterale o se la Russia cercherà di eludere una conclusione onesta della guerra”.
Poi: “Le sanzioni sono uno strumento efficace. La sicurezza deve essere garantita in modo affidabile e a lungo termine, con il coinvolgimento sia dell’Europa che degli Stati Uniti. Tutte le questioni importanti per l’Ucraina devono essere discusse con la partecipazione dell’Ucraina e nessuna questione, in particolare quelle territoriali, può essere decisa senza l’Ucraina. Ringrazio i nostri partner che ci stanno aiutando. Oggi c’è una dichiarazione importante dei leader europei che rafforza la nostra posizione. Continuiamo a lavorare insieme: europei, americani e tutti coloro che nel mondo desiderano la pace e la stabilità nelle relazioni internazionali”.
Ursula Von der Leyen: “Sono essenziali decise misure di sicurezza per proteggere l’Ucraina e gli europei. L’Unione Europea sta lavorando a stretto contatto con Volodymir Zelensky e gli Stati Uniti per arrivare a una pace giusta e duratura”.
Giorgia Meloni: “Considero positivo il fatto che si stiano aprendo degli spiragli di pace in Ucraina. L’accordo è ancora complicato ma finalmente possibile, soprattutto in seguito allo stallo che si è creato da molti mesi lungo la linea del fronte. Solo l’Ucraina potrà trattare sulle condizioni e sui propri territori”.