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L’Italia conquista lo spazio: inaugurata la Space Smart Factory a Roma

Alla presenza del presidente Mattarella nasce un polo tecnologico d’eccellenza per la produzione di satelliti e lo sviluppo della space economy italiana

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È stata inaugurata il 7 ottobre a Roma, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la nuova Space Smart Factory di Thales Alenia Space. La cerimonia, tenutasi al Tecnopolo Tiburtino, segna un passo decisivo per il progetto Space Factory 4.0, un’infrastruttura all’avanguardia destinata a proiettare l’Italia al centro della Space Economy internazionale.

Ad accogliere il Capo dello Stato è stato l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, presidente del Consiglio d’Amministrazione di Leonardo. Con lui, alla cerimonia, anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Teodoro Valente, e i vertici di Leonardo e Thales Alenia Space, tra cui Roberto Cingolani, Massimo Claudio Comparini, Giampiero Di Paolo e Hervé Derrey.

Il nuovo impianto rappresenta un modello di collaborazione pubblico-privata e un esempio virtuoso di utilizzo dei fondi del Pnrr, destinato a rafforzare la filiera spaziale nazionale e la capacità italiana di progettare e integrare satelliti di nuova generazione.

“Oggi l’Italia vola più in alto – ha dichiarato il ministro Urso –. Questa fabbrica è il simbolo di una nazione che investe con visione strategica, creando sviluppo, occupazione e sovranità tecnologica”.

Per il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente, la nuova struttura “completa la rete nazionale per l’assemblaggio e il test dei satelliti, consolidando il ruolo del Paese nell’osservazione della Terra, telecomunicazioni e navigazione”.

Una fabbrica intelligente per il futuro dello spazio

La Space Smart Factory utilizza automazione avanzata, digitalizzazione e realtà aumentata per la produzione di satelliti e costellazioni spaziali. L’impianto è dotato di camere pulite modulari riconfigurabili in base ai progetti, permettendo di lavorare su piattaforme di diversa dimensione e applicazione. Qui verranno assemblati e testati i satelliti dei programmi Galileo di seconda generazione, Copernicus, Sicral 3, Rose-L, Cimr, oltre alle nuove famiglie Platino e Nimbus.

Il centro opera come un vero hub digitale, con tecnologie di Digital Twin, modellazione numerica, simulatori integrati e robot collaborativi. L’obiettivo è ridurre i tempi di sviluppo e aumentare la qualità delle missioni spaziali.

All’interno della struttura trova spazio anche lo Space Joint Lab, un ambiente pensato per la formazione di nuove competenze e la ricerca applicata.

Con i suoi 500 metri quadrati e cinque aree tematiche dedicate a realtà aumentata, intelligenza artificiale, robotica e materiali avanzati, il laboratorio connette università, start-up, PMI e centri di ricerca, favorendo la nascita di nuove idee e professionalità nel settore spaziale.

La Space Smart Factory è una fabbrica a basso impatto ambientale, costruita con materiali riciclabili e alimentata da fonti rinnovabili.
Fa parte del modello di Partenariato Pubblico-Privato Space Factory 4.0, sostenuto per il 49% dall’Asi con fondi Pnrr e per il restante 51% da investitori privati.

Con i suoi 21mila metri quadrati complessivi, di cui 5mila riconfigurabili, l’impianto romano è connesso a una rete nazionale di siti produttivi: Mola di Bari e Pisa (Sitael), Argotec SpacePark di Torino, Cesi Space di Milano e il laboratorio del Cira per i test acustici sui satelliti.
Insieme, formano la spina dorsale della nuova industria spaziale italiana.

© Riproduzione riservata

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