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PISA – Una vita apparentemente normale, scandita dal lavoro e dalla routine del centro cittadino. Dietro la facciata dell’insospettabile artigiano, però, si nascondeva un latitante internazionale. La Polizia di Stato ha messo fine alla fuga di Josif Mihali, cittadino rumeno classe 1966.
L’uomo era un fantasma per la giustizia dal 2014. Inserito nella lista dei ricercati del progetto ‘Wanted’ del Dipartimento della pubblica sicurezza, si era rifatto una vita a Pisa. Si era costruito un’identità fittizia talmente credibile da permettergli di vivere in pieno centro, a pochi passi dalla Cetilar Arena. Non si nascondeva in un bunker, ma alla luce del sole: ogni giorno andava a lavorare come artigiano per una ditta della zona.
La copertura è saltata grazie al lavoro incrociato degli investigatori del Servizio centrale operativo (Sco) di Roma e della Squadra mobile di Pisa. I poliziotti hanno studiato i suoi movimenti. Lo hanno aspettato sotto casa, la mattina presto. Il blitz è scattato proprio mentre usciva per recarsi al lavoro. Non ha avuto scampo.
Mihali deve scontare una condanna definitiva a otto anni di reclusione per tentato omicidio aggravato. I fatti risalgono al 13 novembre 2010, in Romania. La brutalità dell’episodio è agghiacciante: l’uomo aveva aggredito la vittima colpendola ripetutamente alla parte superiore del corpo con un bastone da pastore. I giudici rumeni sono stati severi, considerando anche un precedente specifico per lo stesso reato. L’intensità dei colpi mirati a parti vitali non ha lasciato dubbi sulla volontà omicida.
Dopo l’arresto e gli atti di rito, per il 59enne si sono aperte le porte del carcere Don Bosco. Ora è a disposizione della Corte d’Appello di Firenze. Sono già state avviate le procedure per la convalida dell’arresto e la successiva estradizione verso la Romania, dove lo attende il carcere.



