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PISA – La ministra dell’università e della ricerca Anna Maria Bernini è stata ieri (8 ottobre) a Pisa, accolta dal rettore Riccardo Zucchi, per salutare Aya, la prima studentessa palestinese accolta dall’Università di Pisa attraverso i corridoi umanitari universitari attivati dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci), dal Ministero dell’università e della ricerca (Mur) e dalla Conferenza dei rettori delle università iitaliane (Crui), in collaborazione con il consolato generale d’Italia a Gerusalemme.
“Sono venuta a Pisa a incontrare il professor Casella, dopo i fatti di qualche settimana fa – ha dichiarato Bernini – e soprattutto ad accogliere la studentessa Aya, che abbiamo portato la settimana scorsa da Amman, nel primo corridoio umanitario universitario aperto in Europa. Ringrazio il rettore Zucchi per averla ospitata. Sono molto contenta di vederla qui così felice. L’ho vista lì e l’ho vista qui, e direi che è stato un notevole cambio di scenario. Abbiamo portato 39 studentesse e studenti, visiting professor e ricercatori palestinesi in 15 università italiane, ma non è sufficiente: il corridoio è ancora aperto e continueremo a portarne altri. In tutto, i rettori hanno messo a disposizione 170 borse di studio. Crediamo nella diplomazia scientifica, culturale e accademica come il modo migliore per costruire dialogo e pace“.
Aya Almaghari è arrivata in Italia da Gaza via Amman in Giordania l’. 1ottobre e ha iniziato in questi giorni a frequentare il corso di laurea magistrale in lingua inglese Exploration and applied geophysics al dipartimento di Scienze della Terra.
Nel corso della visita, la ministra Bernini ha anche ribadito la propria solidarietà al professor Rino Casella dopo quanto accaduto il 16 settembre scorso in Ateneo e la sua denuncia di aggressione. “Ho fin dall’inizio manifestato la mia solidarietà nei suoi confronti – ha ricordato Bernini – sono una liberale e ritengo doveroso tutelare la libera manifestazione del pensiero dentro e fuori l’università, con un unico, invalicabile limite: no alla violenza, fisica e verbale, perché quella non è più libertà di espressione, ma prevaricazione e reato”.
“Abbiamo accolto con piacere la visita della ministra – ha commentato il Rettore dell’università di Pisa Riccardo Zucchi – che, oltre a portare la propria vicinanza al professor Casella, ha voluto salutare personalmente Aya. Il governo italiano ha confermato il proprio impegno per facilitare lo sviluppo di questo progetto, che vedrà presto l’arrivo di altri studenti e studentesse”.

La ministra è stata anche a Siena e ha incontrato Majd, Sanaa, Shahd, Shahd, Zaina e Abdalrhman, le cinque studentesse e lo studente palestinesi arrivati pochi giorni fa da Gaza e che proseguiranno gli studi nell’Ateneo senese.
Con lei il rettore Roberto Di Pietra, il delegato per gli studenti e ricercatori provenienti da aree di crisi, Federico Lenzerini, e la direttrice generale dell’Ateneo, Beatrice Sassi. Erano inoltre presenti rappresentanti dei dipartimenti e degli enti che hanno supportato l’iniziativa: il presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Carlo Rossi, il direttore del dipartimento di economia politica e statistica Filippo Belloc e il presidente dell’associazione Cor Magis Siena, Riccardo Pisillo Mazzeschi.
“Accompagnare Majd, Sanaa, Shahd, Shahd, Zaina e Abdalrhman – ha commentato il Ministro dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini – è stata un’esperienza intensa ed emozionante. Per loro oggi si apre non soltanto un percorso di studio, ma anche un orizzonte di speranza: la possibilità di ritrovare fiducia nel futuro e di intravedere nuove strade, proprio in un tempo che spesso sembra chiudersi. Questo progetto esprime l’anima più autentica dell’università italiana: una comunità che accoglie, che include, che sa tendere la mano senza esitazioni. Una comunità capace non solo di trasmettere conoscenza, ma di trasformarla in un ponte di dialogo, in un terreno di incontro, in un seme di pace”.