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La commissione parlamentare d’inchiesta sullo sfruttamento del lavoro a Prato, Bugetti: “Servono più controlli”

La prima cittadina: "Pensare di cavarsela solo con proclami e parole senza intervenire, significa invece macchiare irrimediabilmente l’imprenditoria buona”

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PRATO – Servono più controlli per interrompere l’illegalità nel distretto tessile pratese e lo sfruttamento del lavoro. 

Arrivano parole chiare dalla sindaca Ilaria Bugetti alla commissione di inchiesta parlamentare sullo sfruttamento sul lavoro, oggi in visita alla prefettura di Prato. Con richieste che siano in grado di rispondere alle necessità del territorio.

“Più ispettori del lavoro sul territorio in modo da affiancarli agli ispettori Asl e alla Polizia municipale nei controlli quotidiani che il progetto regionale Lavoro sicuro svolge nelle ditte a conduzione cinese”. È quanto ha chiesto la prima cittadina di Prato all’organo presieduto dall’onorevole Chiara Gribaudo che nel pomeriggio dell’11 novembre ha fatto tappa in prefettura per le audizioni degli amministratori pubblici, delle forze dell’ordine e delle categorie economiche e sociali della città.

Riflettori puntati sui controlli sul lavoro di cui lo Stato ha competenza esclusiva.Le risorse umane in forza alla Dtl e al nucleo carabinieri ispettorato del lavoro però, sono esigue e insufficienti a fronteggiare la mole di controlli che sarebbe necessaria per combattere o almeno arginare il fenomeno dello sfruttamento lavorativo e dell’evasione contributiva da parte delle aziende del settore del fast fashion. “Alla commissione ho spiegato cosa abbiamo fatto in questi anni per contrastare l’illegalità economica. Da soli o con gli altri enti locali. – spiega Bugetti – La nostra polizia municipale partecipa ai controlli interforze e a quelli Asl del progetto regionale Lavoro sicuro che da oltre 10 anni ispeziona a tappeto tutte le aziende cinesi. I risultati ci sono perché gli impianti sono in sicurezza e i dormitori sono pressochè spariti. Andiamo avanti perché non vogliamo e non possiamo abbassare la guardia. Se lo Stato assumesse nuovi ispettori e li ancorasse ad un progetto ad hoc sul territorio che preveda l’affiancamento degli ispettori Asl, riusciremmo ad essere efficaci anche su questo versante. In passato, nella zona del fiorentino, questo tipo di accoppiata ha dato ottimi risultati sia in termini repressivi e preventivi che economici. L’evasione contributiva accertata e le sanzioni pagate per revocare la sospensione delle attività conseguente della massiccia presenza di lavoro irregolare, ci dicono che tale impiego si ripagherebbe da solo, esattamente come è successo per i controlli Asl per i quali la Regione assunse oltre 70 ispettori. Aggiungo che come Comune abbiamo anche uno sportello antisfruttamento con cui collabora anche la Procura e la rete anti tratta. Agisce a valle dello sfruttamento. Per fermarlo a monte abbiamo bisogno dell’intervento dello Stato. Noi quello che potevamo fare lo abbiamo fatto. Ora tocca al ministero dare un segnale chiaro in merito”.

La sindaca Bugetti ha anche voluto rimarcare l’importanza che il contrasto all’illegalità ha per il distretto tessile. “Combattere chi non rispetta le regole e pensa di poter fare affari sulla pelle dei lavoratori significa tutelare chi fa impresa onestamente e investe in qualità ogni giorno, esattamente come fa il nostro distretto da secoli – conclude Bugetti – Dare al territorio gli strumenti normativi e le risorse umane necessarie per combattere questa piaga significa far del bene alle imprese serie e sane. Pensare di cavarsela solo con proclami e parole senza intervenire, significa invece macchiare irrimediabilmente l’imprenditoria buona che rappresenta la maggior parte del tessuto economico. Mi aspetto serietà dal governo”.

“Oggi – dichiara Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale Pd – aggiungiamo un tassello importante al lavoro che stiamo facendo nella lotta contro lo sfruttamento sul lavoro. La presenza della Commissione ci aiuterà a fare luce sui fenomeni criminali e a individuare le azioni necessarie a debellarli. Ora tutti dobbiamo farci carico del problema e, partendo da Prato, cercare risposte strutturali e durature. Eradicare la piaga del lavoro nero, del caporalato e dello sfruttamento è un obiettivo centrale per il Pd. Detto questo, la stragrande maggioranza delle imprese del nostro territorio opera nella legalità, fa investimenti importanti, crea lavoro dignitoso e di qualità. Noi dobbiamo tracciare un solco profondo tra chi opera nella legalità e chi, invece, ignora le regole e calpesta i diritti dei lavoratori per fare profitti”.

“La presenza a Prato della commissione parlamentare di inchiesta su sfruttamento e sicurezza sul lavoro – dichiara Marco Biagioni, segretario Pd Prato – sta tra gli impegni che il Partito Democratico si è assunto nelle scorse settimane. Sono convinto che la visita odierna, fortemente voluta da Marco Furfaro, sarà di grande utilità nella battaglia che stiamo conducendo a tutti i livelli per difendere il tessuto produttivo, tutelare la buona impresa, contrastare il sistema dello sfruttamento sul lavoro. Ora siamo noi pratesi a dover fare un passo avanti, costruendo con chi lavora e fa impresa sul territorio una strategia che affronti strutturalmente la piaga dello sfruttamento sul lavoro. Prato e la Toscana, come spesso è accaduto, possono diventare un modello da seguire anche per altre zone del Paese. Ringrazio la presidente Chiara Gribaudo per aver prontamente accolto l’invito a essere in città, così come tutti i soggetti istituzionali, sindacali e datoriali che oggi sono stati auditi. Stare al fianco dei lavoratori sfruttati, combattere l’illegalità e difendere le tante imprese sane del territorio sono obiettivi prioritari del Partito Democratico“.

© Riproduzione riservata

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