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Regionali Toscana 2025 al voto 12 e 13 ottobre, il tempo di un battito di ciglia per un’idea di lista, ‘Avanti con Giani presidente’ con +Europa, Psi, Pri. Poi Carlo Calenda, con la sua Azione, Giani, Pd, presidente Regione Toscana uscente nonché candidato presidente centrosinistra per un Giani bis, lo ha mollato.
Reo Giani, ha postato Calenda, di aver firmato un accordo con M5S “che prevede assurdità, redditi di cittadinanza, no alle infrastrutture. Nessuno di questi punti è stato discusso o negoziato con Azione. Se il programma di governo della Regione Toscana lo decide la Taverna noi non ci saremo”.
Per poi aggiungere con un tweet il leader di Azione: “Caro Giani, il problema non è il valore del nostro “peso elettorale”, ma il valore della tua parola, del tuo operato e della tua dignità. Inchinarsi alla Taverna e ai diktat dei 5S è “tanta roba”. Felice che tu ti trovi bene con lei, Renzi e Marcucci. Buona strada”.
Lasciando per strada il segretario toscano di Azione, Marco Remaschi, già consigliere regionale e assessore regionale con Pd, sindaco di Coreglia Antelminelli, che si è dimesso.
Ancora Renzi, che sta con Giani bis, dunque per Calenda: “Caro Matteo Renzi, siamo in Parlamento perché gli elettori hanno votato questo programma non quello della Taverna”.
Un divorzio da Giani bis per un Calenda che ai divorzi non è nuovo. Ricordiamo la rottura con Letta, allora segretario Pd, alla vigilia delle politiche 2022, per allearsi con Renzi e poi arrivare all’addio non senza polemiche col leader di Italia Viva.
Ma Carlo Calenda ha una visione politica di ampie vedute.
Basti guardare alle amministrative 2024 la collocazione di Azione in Toscana. A Firenze Azione a centrosinistra per la poi eletta sindaca Sara Funaro, Pd, in coalizione anche Avs e + Europa. A Livorno Azione a centrodestra a supporto del candidato sindaco Alessandro Guarducci. A Prato Azione nella lista Prato Merita con Italia Viva di Renzi a supporto del candidato sindaco Mario Daneri. E le ampie vedute di Calenda si dilatano a Scandicci, comune fiorentino di circa 50mila abitanti, dove ha supportato a centrosinistra la sindaca Claudia Sereni, Pd, in coalizione anche con M5S e AVS.
Con un “peso elettorale” sancito, per lui come per tutti, dai voti nelle urne, anche quelle delle Europee 2024, non eletto Calenda in Europa con Azione sotto la soglia dello sbarramento al 4%.
Dopo averci messo la faccia contestato per il suo si al rigassificatore nella Piombino in rivolta per il rigassificatore in porto.
Parla di “Teatro dell’assurdo” e di “Atto unico” rispetto alle regionali Calenda nel sito web di Azione, lui che la cultura dei grandi palchi e dei grandi set li ha nel dna, nipote di Luigi Comencini e figlio di Cristina Comencini
E non ci stupiremmo se il suo atto unico e le sue ampie vedute in Toscana, dopo il divorzio da Giani bis, per Calenda si rivolgessero centrodestra. Dove c’è Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, FdI, scalpitante, da mesi in tour elettorale made FdI, in attesa di essere ufficializzato candidato presidente di centrodestra.
Tomasi, che alle amministrative 2022 si confermò sindaco di Pistoia con una lista civica più votata dei partiti a suo sostegno, ha già una lista civica per le regionali ‘E’ ora – Lista civica per Tomasi presidente”. Vediamo se a supporto di Tomasi, un moderato, arriva anche Calenda.