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Vertici dem Toscana travolti da ciclone Schlein-Fossi. Cosa cambia nel Pd.
Il dato vero che deve far riflettere i vertici toscani del Pd è la batosta presa da Bonaccini in Toscana, sconfitto dal 66,487% di Elly Schlein.
In primis proprio nella Firenze del sindaco Nardella, coordinatore della campagna congressuale di Bonaccini.
Bonaccini sostenuto anche dal presidente della Regione Toscana Giani e dal presidente del Consiglio regionale Mazzeo.
A Firenze la coppia Bonaccini/Mercanti ha preso appena il 33,21%, doppiata da Schlein/Fossi.
In Toscana, la Toscana del segretario uscente Letta, Elly Schlein ed Emiliano Fossi hanno letteralmente trionfato.
Col voto della gente.
Perché, va sottolineato, Elly Schlein ha vinto proprio perché le primarie erano aperte a tutti.
Non soltanto aperte agli iscritti Pd come nei congressi di circolo in cui la prima inutile vittoria era andata a Bonaccini.
La candidatura Schlein che colloca a sinistra il Pd ha motivato con convinzione e fiducia in un cambiamento vero e reale di un partito (sempre più in caduta libera in termini di consenso alle elezioni di qualunque tipo) quella Toscana che ha votato in massa alle primarie aperte Pd.
E ha votato Schlein anche chi non è elettore/simpatizzante/chi sfiduciato non votava più Pd, come dichiarato in un tam tam social molto diffuso.
Ben 107.364 voti validi in Toscana rispetto agli oltre un milione di voti su scala nazionale che hanno decretato Schlein vincente (dati definitivi ufficiali Pd) con 587.010 voti, il 53% contro i 505.032 voti, 46,25%, di Bonaccini.
Ma la batosta più eclatante di Bonaccini è proprio nella Firenze del sindaco Nardella.
Nardella coordinatore della campagna congressuale di Bonaccini si era appellato ai sindaci per il sostegno a Bonaccini. Esattamente come aveva fatti per un Draghi bis al Governo senza passare da elezioni.
Ma per Bonaccini/Valentina Mercanti è stata una débacle ovunque in Toscana, e quel Tuscany Hall a Firenze strapieno di gente per Schlein – Fossi alla vigilia del voto era stato facile profeta.
Nella Livorno in cui alle politiche 2022 il Pd di Letta ha rimediato la più grossa sconfitta della sua storia, Bonaccini con poco più del 31% doppiatissimo da Schlein.
In Versilia il tonfo Bonaccini, per lui poco più del 27%. Bonaccini a Grosseto ha perso col 37,79%, ad Arezzo con 40,77%, ad Empoli è andata poi meglio con poco più del 46% come a Massa Carrara con 48,13%. Poi Piombino 44,34%, Lucca 41,69%. Poi Bonaccini a Pisa 37,83%, Pistoia 37,52%, Prato 40,66%, Siena 42,35%.
Adesso che succede? Gli sconfitti stanno tutti richiamando all’unità del Pd.
La certezza è che l’era del pisano Letta è finita. Non solo per lui.
La certezza è anche anche in Regione Toscana gli equilibri cambiano. Dagli assessori Ciuoffo, Nardini, Spinelli, Monni ai consiglieri regionali Gazzetti, Ceccarelli, Melio, in molti nella squadra Schlein – Fossi.