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Stoccata di Mattarella a Potenti: “Spero si possa ancora dire sindaca”.
Arriva anche la stoccata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella riferita al ddl Lega Salvini contro l’uso del femminile nei titoli istituzionali in atti pubblici.
Ddl firmato dal senatore Manfredi Potenti, avvocato, toscano di Castiglioncello, sulla costa livornese. Niente più sindaca, avvocata, questora, ministra o quant’altro al femminile per Potenti, con tanto di multa di 5.000 euro per i trasgressori.
Ddl ritirato dopo la bufera di polemiche con tanto di partito di Salvini dissociatosi dal suo senatore: “Iniziativa personale”. Non nomina Potenti il Capo dello Stato, e nemmeno il partito di Salvini, ma il riferimento al ddl leghista è forte e chiaro.
“Spero si possa ancora dire”, così Sergio Mattarella, alla cerimonia di consegna del ‘Ventaglio’ da parte dell’Associazione stampa parlamentare mercoledì 24 luglio. Quando, nell’elencare le personalità colpite da attentati, ha citato la ex “sindaca di Berlino”, usando il femminile.
Alla presenza dei componenti del consiglio direttivo, aderenti all’associazione, dei direttori di quotidiani e di agenzie di stampa, dei giornalisti accreditati al Quirinale, e dei responsabili della Federazione Nazionale della Stampa e dell’Ordine dei Giornalisti.
Poi Sergio Mattarella: “La libertà di opinione si affianca la libertà di informazione, cioè di critica, di illustrazione di fatti e di realtà. Si affianca, in democrazia, anche il diritto a essere informati in maniera corretta. Informazione, cioè, anche come anticorpo contro le adulterazioni della realtà. Operare contro le adulterazioni della realtà costituisce una responsabilità, e un dovere, affidati anzitutto ai giornalisti. Ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica”.
“La legge Gonella che ha istituito l’Ordine dei giornalisti ne dà una rappresentazione pregevole: ‘È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede'”.
“Va sempre rammentato che i giornalisti si trovano ad esercitare una funzione di carattere costituzionale che si collega all’articolo 21 della nostra Carta fondamentale, con un ruolo democratico decisivo. Si vanno infittendo, negli ultimi tempi, contestazioni, intimidazioni, quando non aggressioni, nei confronti di giornalisti, che si trovano a documentare fatti. Ma l’informazione è esattamente questo, come anche a Torino nei giorni scorsi: documentazione di ciò che avviene, senza obbligo di sconti”, ha aggiunto il presidente della Repubblica”.