Getting your Trinity Audio player ready...
|
SCANDICCI – Il processo per l’omicidio di Niccolò Ciatti si farà anche in Italia. La Corte di Assise di Roma ha rigettato l’istanza della difesa di Bissoultanov.
Il ceceno per il tribunale spagnolo colpevole di omicidio volontario aggravato di Niccolò, pestato a morte nell’agosto 2017 a soli 22 anni in una discoteca in Spagna dove il ragazzo di Scandicci si trovava in vacanza.
I giudici della Terza Corte d’Assise di Roma hanno dichiarato “infondata” l’istanza avanzata dalla difesa dell’imputato, il ceceno Rassoul Bissoultanov, per chiedere di chiudere il processo italiano, per il ‘ne bis in idem’, alla luce della sentenza di primo grado pronunciata nelle scorse settimane dai giudici spagnoli che hanno condannato il ceceno per omicidio volontario aggravato.
Assolvendo invece l’altro ceceno Magomadov.
Istanza che secondo la Corte, che questa mattina mercoledì 22 giugno ha sciolto la riserva leggendo in aula l’ordinanza, “non merita accoglimento e va rigettata” poiché nessuno dei due procedimenti è arrivato a sentenza definitiva.
Papà Luigi Ciatti: “Fortunatamente l’eccezione della difesa è stata respinta come ci aspettavamo e ora inizierà il dibattimento vero e proprio. Quello che cerchiamo è giustizia e verità. Stiamo aspettando ancora la quantificazione della pena dopo la sentenza in Spagna e ci auguriamo che l’Italia vada avanti perchè i colpevoli sono due, non solo Bissoultanov, e credo che la pena che dovrebbero avere sia quella dell’ergastolo“.
Quindi papà Ciatti: “Considerando che in Spagna abbiamo atteso quatto anni e mezzo prima di iniziare il processo, quello di oggi è stato un passo decisivo e importante. sfortunatamente c’è stato quell’atto di scarcerazione che poi la Corte di Cassazione ha bocciato, altrimenti il percorso sarebbe stato più tranquillo e Bissoultanov sarebbe rimasto in carcere. In Spagna attualmente è libero e mi auguro che firmi ogni settimana come previsto altrimenti potrebbe scappare”.
Nel dicembre scorso Bissoultanov venne rimesso in libertà con provvedimento della Corte di Assise di Roma mentre era detenuto nel carcere di Rebibbia.
Un mese fa la Corte di Cassazione ha annullato quel provvedimento della Corte d’Assise sulla scarcerazione di Bissoultanov.