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Omicidio Ciatti, parte il processo a Roma. Il padre di Niccolò: “Chiediamo giustizia”

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FIRENZE – “Chiediamo giustizia per Niccolò, chiediamo solo che i suoi assassini paghino per quello che hanno fatto con il carcere e che non continuino a vivere liberi e tranquilli, non vogliamo altro. Il suo delitto non può restare impunito. Speriamo di non avere ulteriori sorprese, siamo fiduciosi che si possa dare giustizia a Niccolò”. Papà Luigi Ciatti è a Roma per il processo al via il 24 gennaio per l’assassinio del suo Niccolò, soltanto 22 anni, pestato a morte la notte tra l’11 e il 12 agosto del 2017 in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna, dove si trovava in vacanza partito da Scandicci con un gruppo di amici. E’ un processo senza imputati.

L’imputato c’era, il ceceno Rassoul Bissoultanov, ed era detenuto nel carcere di Rebibbia a Roma, estradato dalla Germania in Italia, ma è stato scarcerato lo scorso 22 dicembre motivando un errore procedurale. La Corte di Assise di Roma ha disposto la revoca della custodia cautelare in carcere nei confronti di uno degli imputati nel procedimento per la morte di Niccolò per errore procedurale. I giudici hanno accolto la richesta della difesa evidenziando come ‘la misura della custodia cautelare non potesse essere emessa mancando la condizione di procedibilità di cui all’art. 10 c.p. relativa alla presenza dello straniero nel territorio dello Stato, atteso che l’imputato, al momento dell’emissione dell’ordinanza, non si trovava in Italia’. Nella ricostruzione dell’accusa, Bissoultanov avrebbe determinato volontariamente la morte di Niccolò. C’è un video drammatico che non lascia dubbi, con il terribile calcio alla tempia di Niccolò a terra inerme, indifeso, solo, in balia della violenza. Un terribile calcio che secondo la complessa attività d’indagine condotta dal reparto crimini violenti del Ros, come prevede il nostro ordinamento in caso di crimini violenti commessi in danno di italiani all’estero, è la parte finale di un violento pestaggio partito da Movsar Magomadov con cui nelle percosse a Niccolò si sarebbe poi avvicendato Bissoultanov, lottatore di arti marziali. Niccolò non si è più rialzato.

 

 

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