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FIRENZE – C’è fiducia fra i commercianti fiorentini per i saldi in programma a partire da sabato (6 luglio) ee per i successivi 60 giorni.
Secondo le stime previsionali di Confcommercio le famiglie fiorentine che acquisteranno con i saldi saranno di più rispetto al 2023, a fronte però di una minore capacità di spesa. “La proiezione è comunque positiva: a fronte della situazione generale, la spesa media per famiglia rimane sopra i duecento euro e questo ci fa ben sperare in uno sprint nei prossimi mesi”, spiega il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni.
Secondo le stime di Confcommercio, i fiorentini spenderanno quest’anno circa 55,23 milioni di euro durante i saldi estivi 2024. In leggero aumento, secondo Confcommercio, il numero di famiglie che acquisteranno a prezzi scontati (il 63% rispetto al 61% rilevato lo scorso anno) ma con un potere di acquisto inferiore, in media 202 euro (nel 2023 era di 213 euro).
“Il dato nazionale indica un valore totale dei saldi estivi di circa 3,2 miliardi di euro, con un acquisto medio a persona di 92 euro – spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni – proiezione che trova conferma nel territorio fiorentino, dove anche rileviamo una tendenza a spendere di meno implicabile a più e vari fattori, inflazione e calo del potere d’acquisto in primis, ma anche eccessivi ribassi fuori stagione e una stagione estiva che ha tardato ad arrivare. La proiezione è comunque positiva: a fronte della situazione generale, la spesa media per famiglia rimane sopra i duecento euro e questo ci fa ben sperare in uno sprint nei prossimi mesi”.
“La sensazione, confermata anche dai dati Confcommercio, è che ci sia tanta voglia di acquistare, ma con un pizzico di accortezza in più – spiega Paolo Mantovani, presidente di Federmoda-Confcommercio Toscana – i consumatori investono sempre di più in capi destagionalizzati, ovvero nell’abbigliamento per tutte le stagioni. Questo è dovuto soprattutto al tempo: il caldo è arrivato tardi e non c’è stato il rinnovo del guardaroba che di solito si fa ad aprile e a maggio. Allora è meglio avere vestiti che possano essere riutilizzati in più circostanze. Oltretutto in pochi sono partiti per il mare, per questo i capi più estivi saranno rinnovati solamente in questi giorni. Sono cambiate le abitudini e questo ovviamente si risente anche sulle dinamiche di acquisto”.
Il settore vede comunque il bicchiere mezzo pieno: “Il picco di vendita sicuramente ci sarà a luglio avviato – continua Mantovani – non c’è più la corsa all’acquisto delle prime settimane e l’estate si è prolungata quasi fino a ottobre: il cliente compra più per bisogno e aspetta un po’ di più a portare a casa il capo desiderato. I saldi, comunque la si possa pensare, consentono di acquistare articoli che in altri periodi dell’anno non ci possiamo permettere. I capi più gettonati restano sempre t-shirt, scarpe sneakers, jeans, abiti femminili e accessori. La borsa rimane sempre l’oggetto da donna più ricercato. E poi non dimentichiamoci degli acquisti emozionali: il capo che ci piace da morire e che abbiamo sempre desiderato, ora diventa finalmente accessibile”
Le vendite di fine stagione dureranno 60 giorni e riguardano tutti i capi a carattere stagionale o di moda, suscettibili di deprezzamento. Confcommercio ha ricordato ai propri associati le principali regole da rispettare. Tra queste la corretta indicazione del prezzo: quello normale di vendita (che, in base al decreto legislativo 26/2023, è il più basso applicato nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi) e lo sconto.