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Licenziamenti Navico a Montespertoli, sindaco: “Decisione inaccettabile”

Sindaco Alessio Mugnaini: "Incontro in Regione insoddisfacente. Ci sono 27 famiglie coinvolte. Licenziamento avrebbe impatto devastante su economia territorio. Decisione che cercheremo con ogni mezzo di far ritirare"

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MONTESPERTOLI – Licenziamenti Navico a Montespertoli, sindaco: “Decisione inaccettabile”

I dipendenti della Navico RBU di Montespertoli, provincia di Firenze, sono stati ricevuti dal sindaco Alessio Mugnaini e dalla giunta comunale, insieme al sindacalista della FIOM CGIL Filippo Sozzi. La protesta, fa il punto lo stesso Comune di Montespertoli, è scaturita dalla comunicazione, ricevuta tramite Pec, con cui il gruppo Brunswick (proprietario dell’azienda) ha annunciato l’avvio delle procedure per il licenziamento collettivo. Durante l’incontro, i lavoratori hanno espresso la loro forte preoccupazione per la decisione di chiudere lo stabilimento e licenziare i 27 dipendenti, “soprattutto considerando che l’azienda è in positivo, genera utili e rappresenta un punto di riferimento in termini di know-how e competenze. Questa scelta, motivata esclusivamente dalla strategia della proprietà di ridurre i costi attraverso la razionalizzazione delle attività produttive, rappresenta un duro colpo non solo per i dipendenti e le loro famiglie, ma anche per il tessuto produttivo del territorio. I lavoratori hanno sottolineato le gravi conseguenze economiche e sociali richiamando l’attenzione su un modello di gestione aziendale che privilegia le logiche del profitto a ogni costo a scapito della tutela dell’occupazione”.

Sindaco Alessio Mugnaini: “Quella che stiamo vivendo è una vicenda bruttissima, che lascia un’amarezza profonda in tutta la comunità di Montespertoli e nei territori circostanti. Il nostro pensiero va innanzitutto alle famiglie delle 27 persone coinvolte in questa procedura di licenziamento, una decisione che riteniamo inaccettabile e che cercheremo con ogni mezzo di far ritirare. Siamo vicini alla RSU e ai sindacati per sostenerli in questa battaglia e per spingere l’azienda a tornare sui propri passi. Non ci sono motivazioni oggettive, economiche o legate a una crisi del sito produttivo che possano giustificare questa scelta. L’incontro di mercoledì in Regione, nell’ambito del tavolo di crisi, è stato interlocutorio e, francamente, insoddisfacente. L’azienda si è limitata a dichiarare che prenderà tempo per consultarsi con i propri legali, senza alcuna decisione concreta o impegno sul futuro dei lavoratori e dello stabilimento. Abbiamo deciso di riaggiornarci a breve con la Regione Toscana e l’azienda, con un nuovo tavolo fissato per il 6 febbraio. Queste settimane saranno decisive per comprendere le reali prospettive. Il licenziamento dei lavoratori della Navico avrebbe un impatto devastante sull’economia del territorio. Parliamo di un’azienda presente dal 1981, che ha generato indotto, know-how e sviluppo per oltre quarant’anni, rappresentando una vera eccellenza per il nostro tessuto economico e produttivo. Perderla significherebbe un impoverimento gravissimo per tutta la comunità e per il futuro del nostro territorio. Continueremo a lottare per salvaguardare non solo i posti di lavoro, ma anche il valore e il patrimonio rappresentati da questa realtà“.

Filippo Sozzi, funzionario Fiom Cgil: “Attualmente il nostro punto di riferimento principale sono le istituzioni, che ci hanno offerto un grande supporto nello sviluppo di questa vertenza. Fin dall’inizio, è stata una vera scommessa: quando abbiamo parlato per la prima volta con il sindaco, non c’era alcuna evidenza di una situazione di crisi. È stata un’intuizione iniziale della Rsu, dei lavoratori e dell’organizzazione sindacale, che purtroppo si è poi rivelata fondata in modo negativo. Ci muoviamo in sincronia con le istituzioni e abbiamo richiesto il ritiro immediato dei licenziamenti per avere il tempo necessario, insieme all’azienda, di individuare soluzioni concrete per i lavoratori coinvolti. Per quanto riguarda le risposte dell’azienda, ci è stato detto che le decisioni verranno prese ai piani alti e che riceveremo aggiornamenti nei prossimi giorni. Anche nell’incontro di mercoledì in Regione, l’azienda ha preso atto delle nostre richieste e ha dichiarato che verificherà le possibilità, ma essendo parte di un grande gruppo, il potere decisionale locale è limitato e le scelte finali saranno determinate dai vertici apicali. Nei prossimi giorni è previsto un incontro tra le istituzioni e l’azienda, che poi sarà seguito da un tavolo congiunto. La nostra richiesta è che in questo confronto siano presenti tutti i soggetti coinvolti: lavoratori, istituzioni e azienda, per poter dialogare insieme e trovare soluzioni condivise”.

Sergio Guerrieri, responsabile settore produzione Navico: “Quella che stiamo vivendo è stata sicuramente una sorpresa improvvisa, un fulmine a ciel sereno, ma non del tutto inaspettata. Negli ultimi mesi avevamo già notato segnali preoccupanti da parte dell’azienda, che non lasciavano presagire nulla di buono. Abbiamo osservato movimenti e comportamenti strani, non propri di una realtà con l’intenzione di investire e proseguire con determinazione. Ciò che chiediamo alla proprietà, con il supporto delle autorità e dei sindacati, è il ritiro immediato della procedura di licenziamento. Solo così sarà possibile aprire un tavolo di trattativa in un clima più sereno, senza pressioni o minacce che gravano come una spada di Damocle sulla nostra testa. Vogliamo discutere in modo costruttivo e trovare soluzioni sostenibili per il futuro. Tuttavia, riconosciamo che finora abbiamo riscontrato una chiusura significativa da parte loro, come se le nostre posizioni viaggiassero su binari paralleli che non si incontrano. Nonostante tutto, siamo determinati a lottare fino all’ultimo. Continueremo a impegnarci con tutte le forze e con il supporto delle istituzioni, della stampa e dei sindacati. Non è mai finita finché non è finita, e noi crediamo ancora nella possibilità di un risultato positivo. Riguardo al futuro, il reintegro è un’ipotesi complicata: è difficile recuperare fiducia verso chi ci ha portato in questa situazione. La speranza migliore sarebbe trovare un’altra strada, una ricollocazione, qualcuno che riconosca e valorizzi il nostro know-how e le nostre competenze. Siamo professionisti con conoscenze significative in ambito elettronico, elettromeccanico, radaristico e sulle frequenze. Queste capacità rappresentano una risorsa preziosa, non solo per il nostro settore ma anche per il territorio. Speriamo che ci sia qualcuno disposto a investire su di noi e sul nostro potenziale”.

I lavoratori, illustra il Comune di Montespertoli, hanno condiviso le loro storie personali, evidenziando l’importanza dello stabilimento per le loro famiglie e per il territorio. “La preoccupazione principale riguarda le difficoltà nel trovare nuove opportunità lavorative in un contesto economico già fragile, ma anche la grande perdita di competenze e professionalità per il tessuto economico della zona.

L’amministrazione comunale e la Cgil hanno concordato sulla necessità di un’azione congiunta per affrontare la crisi, coinvolgendo le istituzioni regionali e nazionali al fine di esplorare tutte le possibili soluzioni per salvaguardare l’occupazione e garantire un futuro ai lavoratori coinvolti, richiamando la necessità di tenere accesi i riflettori su questa vicenda nei media e nel dibattito pubblico”.

© Riproduzione riservata

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