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FIRENZE – Una svolta promettente per l’agricoltura sostenibile arriva dal progetto Mulching+, che ha messo a punto un modello innovativo di biotelo per la pacciamatura completamente derivato da materie prime biologiche: cellulosa e chitosano, arricchito inoltre di preziosi nutrienti come azoto e fosforo.
Questa novità rappresenta un doppio beneficio per il settore agricolo. Da un lato, la totale biodegradazione dei teli nel suolo, eliminando il problema dei residui plastici. Dall’altro, un apporto diretto di nutrienti essenziali per la crescita delle colture.
I risultati incoraggianti del progetto, coordinato dall’Ateneo di Palermo in collaborazione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, l’Università di Ferrara e il Crea Aa, sono stati presentati all’Accademia dei Georgofili di Firenze, che ha sottolineato come “i film in plastica per la pacciamatura sono la causa principale di contaminazione nei suoli agricoli”.
Addio plastica nei campi: una soluzione biologica ed efficace
Il problema della plastica in agricoltura è tutt’altro che trascurabile. In Europa, si consumano annualmente oltre 700 tonnellate di plastiche per la pacciamatura, e solo un terzo di queste viene riciclato. Il resto finisce per essere bruciato in campo o disperso nell’ambiente, con gravi conseguenze per la salute del suolo e dell’ecosistema.
La bioplastica sviluppata dal progetto Mulching+ offre un’alternativa concreta e sostenibile.
Test sul campo promettenti: biodegradazione rapida e aumento dei nutrienti
I test condotti nell’ambito del progetto Mulching+ hanno dimostrato l’efficacia di questa innovativa tecnologia. I film realizzati con cellulosa e chitosano si sono biodegradati completamente in meno di 4 mesi. Ma non solo: la loro degradazione ha portato a un significativo aumento della disponibilità di nitrati e fosforo per le piante, con un incremento di oltre il 60%.
Sara Guerrini di Novamont, azienda leader nel settore delle bioplastiche biodegradabili con il suo prodotto Mater-bi, ha evidenziato come le bioplastiche in agricoltura rappresentino ancora una piccola frazione del consumo globale (meno dell’1%), ma si prevede un raddoppio del loro impiego nei prossimi tre anni, segno di una crescente consapevolezza e di un’apertura verso soluzioni più sostenibili.
Un approccio completo per un’agricoltura più verde
L’idea alla base del progetto Mulching+ è la creazione di film di pacciamatura biodegradabili (BPMF – Bio-Polymers Mulching Films) arricchiti di azoto e fosforo, in modo da rilasciare nutrienti utili alle colture durante il processo di biodegradazione nel terreno, mantenendo così la fertilità del suolo.
Ma il progetto guarda ancora oltre: per accelerare ulteriormente la biodegradazione dei teli a fine ciclo di vita. Si prevede di spruzzarli con inoculi selezionati di microrganismi benefici del suolo e interiora di lombrichi.