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FIRENZE – Bufera in giunta Nardella, cosa c’è dietro la sfiducia Pd a Cecilia Del Re.
Il sindaco di Firenze non ha perdonato alla sua ormai ex assessora all’urbanistica, delega centralissima, il parere favorevole su una tramvia in piazza del Duomo da cui Nardella si è immediatamente dissociato.
Ed è chiaro che non aver di fatto accettato le scuse di Del Re significa che Nardella ne aveva già deciso il destino in giunta.
A Del Re viene tolta la fiducia alla vigilia delle amministrative 2024 per le quali Nardella, al termine di un doppio mandato, non è candidato.
E per le quali non è un mistero Cecilia Del Re potesse essere papabile candidata sindaco in rampa di lancio Pd.
Pd che da Del Re ha preso le distanze col segretario toscano Emiliano Fossi, neo eletto alla guida dem regionale in mozione Schlein: “Esprimo sostegno all’operato di Dario Nardella. Sono certo che sindaco e partito affronteranno questa situazione nel miglior modo possibile per proseguire l’azione amministrativa”.
E lo dice con chiarezza Del Re, che rimane in Consiglio Comunale, eletta col Pd regina di preferenze. La più votata in Consiglio Comunale a Firenze nel 2019 con 2.697 voti, dopo il pieno di preferenze anche nel 2014, chiamata nella prima giunta Nardella nel 2017.
Del Re, precisando di essere stata estromessa dalla giunta Nardella con un messaggio telefonico: “Mi dispiace che il chiarimento che ho espresso e la mia conferma di totale fiducia al programma di mandato non siano stati ritenuti soddisfacenti dal sindaco Nardella. Appare chiaro, e questo lo si capisce dai fatti che hanno preceduto questa decisione, che in realtà questo episodio è stato solo un pretesto per compiere quella manovra, raccontata sui giornali, di un rimpasto di giunta dopo le primarie del Pd. Avevamo detto che il Pd doveva cambiare pelle e non essere oggetto di giochi di potere. Ma non basta cambiare pelle a livello nazionale con l’elezione di Schlein se poi a livello locale invece non cambia niente”.
Del Re per le primarie Pd vinte da Elly Schlein si è schierata per lo sconfitto Bonaccini, di cui in fase di campagna congressuale è stato coordinatore nazionale proprio Nardella.
Un Nardella che, subito dopo il ko di Bonaccini, a Firenze doppiato da Schlein, si è affrettato a richiamare all’unità del Pd.
Intanto Nardella, che già un anno fa aveva snellito le deleghe di Del Re passando a Giorgio ambiente e transizione ecologica, assume ad interim Urbanistica, Coordinamento progetti Recovery Plan, Piano di gestione Unesco, Innovazione tecnologica, Sistemi informativi e Smart city che furono di Del Re.
Adesso vediamo cosa accade in giunta a Firenze.