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VICCHIO – Dietrofront a Vicchio. Nessun migrante in tenda. Sindaco: “Sono contento”.
Dunque dietrofront a Vicchio. Intanto il presidente Regione Toscana Eugenio Giani: “Stiamo cercando di trovare più posti per l’accoglienza. Cercherò di fare un giro degli enti locali per capire se c’è uno sforzo per trovare spazi per poter incrementare i Cas. L’insufficienza dei posti nei Cas può metterci in difficoltà”
Rispetto a Chiusi con due appartamenti confiscati alla mafia destinati ad ospitare una trentina di migranti richiedenti protezione internazionale. “Vedremo sul territorio regionale se ci sono altre situazioni simili a quella perché servono risposte concrete”.
Il sindaco di Vicchio Carlà Campa spiega la decisione di mettere a disposizione le tende in campeggio per migranti, poi rientrata: “La situazione a livello nazionale è critica e le difficoltà di gestione dell’accoglienza sono evidenti. Lo stiamo vedendo in questi giorni con le redistribuzioni di migranti. Domenica, dopo un’intensa giornata alla ricerca di spazi da parte della Prefettura di Firenze in questa particolare urgenza, senza l’oggettivo tempo per riunioni allargate o altro, ci siamo sentiti in dovere di rispondere positivamente alla richiesta di allestire temporaneamente al campeggio due tensostrutture attrezzate della Protezione civile. Pronte da utilizzare in estrema necessità, per dare una sistemazione immediata. Una soluzione temporanea”.
Poi il sindaco di Vicchio: “Ci era stato comunicato l’imminente necessità di ospitare 16 migranti. Senza strutture disponibili qui e da altre parti, quelle persone non avrebbero avuto dove dormire. Umanità e accoglienza sono parole importanti in questo momento storico. Nessuna tendopoli o mini tendopoli, sono contrario. E ripeto: ci sono due tensostrutture della Protezione civile allestite in un campeggio attrezzato, con servizi igienici e docce. La prefettura comunque è impegnata insieme ai sindaci nella ricerca di strutture”.
Carlà Campa: “Per noi sindaci questa gestione degli arrivi e dell’accoglienza è inefficace, non dà una giusta risposta al fenomeno e mette in difficoltà i comuni. I sindaci che stanno accogliendo hanno detto in più occasioni che l’attuale gestione dell’accoglienza così com’è non va. Noi riteniamo più efficace e dignitoso il sistema Sai, accoglienza e integrazione, con progetti di accoglienza diffusa, con piccoli numeri sui territori”.
“Il sistema Cas così strutturato presenta numerosi ostacoli che ad oggi non sono superabili se il governo non cambierà approccio, non interverrà in modo diverso. Ma dubito. Manca a mio avviso un serio lavoro preventivo di concertazione, i comuni non possono essere costretti sempre all’emergenza. Noi comunque facciamo la nostra parte, con responsabilità, non ci tiriamo indietro ma bisogna decisamente cambiare”.