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FIRENZE – La sicurezza sul lavoro a Firenze è appesa a un filo sempre più sottile. Il sistema dei controlli rischia il blackout operativo. A lanciare il grido d’allarme sono i lavoratori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), riuniti questa mattina in assemblea prima di salire in Prefettura.
I numeri presentati dalla Fp Cgil fotografano un’emergenza reale. A gennaio, l’organico ispettivo contava 41 unità. Oggi, a distanza di pochi mesi, ne sono rimasti solo 25. Una fuga di massa verso altri enti che ha ridotto l’organico del 40%. Se si guarda al totale dei dipendenti (amministrativi inclusi), a inizio 2025 erano appena 67: una cifra già allora insufficiente per vigilare su un tessuto economico vasto come quello fiorentino.
Con 25 ispettori per l’intera area metropolitana, garantire controlli efficaci su contratti, contributi e sicurezza nei cantieri diventa una missione impossibile. “È il segno di una Pubblica Amministrazione impoverita scientificamente”, attaccano Giovanni Golino e Micaela Cappellini della Cgil. “Si sta indebolendo l’intero sistema dei diritti collettivi e lo stesso Stato sociale”.
Mentre il mondo parla di Intelligenza Artificiale, gli ispettori lavorano con le armi spuntate. La denuncia è paradossale: i funzionari non possono accedere alle banche dati delle altre Pubbliche Amministrazioni. Manca l’interconnessione, manca una reale attività di intelligence. Spesso l’Ispettorato viene chiamato in causa solo a disastro avvenuto, dopo un infortunio, senza investimenti preventivi. Inoltre, l’Ente non ha autonomia finanziaria per modernizzare i propri strumenti.
Nel mirino c’è anche il recente “Decreto Sicurezza sul lavoro”. Il Governo ha promesso 300 assunzioni nel triennio 2026-2028. “Una misura largamente insufficiente”, replicano i sindacati. Il testo finale del decreto porta con sé notizie amare: esclude le assunzioni di personale amministrativo previste inizialmente ed elimina la norma che avrebbe permesso all’Ente di usare fondi propri per la sicurezza delle sedi e l’informatica.
La mobilitazione chiede risposte immediate: assunzioni subito, risorse per adeguare gli stipendi all’inflazione e il riconoscimento dell’indennità di polizia giudiziaria. Infine, un richiamo simbolico. Nel giorno contro la violenza sulle donne, la Cgil ricorda un’occasione persa. L’Ispettorato potrebbe essere un baluardo contro le discriminazioni di genere sul lavoro, come accade in Europa. Invece, anche questo ruolo viene trascurato, alimentando il sospetto che la crisi dell’Ente non sia casuale, ma voluta.



