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Il primato nazionale all’aperto è ancora del fiorentino Alessandro Andrei, oro olimpico di Mosca, i suoi 22.91 metri del 1987 la dicono lunga su questo campione toscano.
Il risultato dell’azzurro dell’Aeronautica entra di diritto nella storia della specialità al coperto a livello internazionale: con questa prestazione Fabbri diventa il secondo europeo di sempre nelle gare indoor a soli 18 centimetri dal primato continentale del tedesco Ulf Timmermann (22,55 nel 1989) e il sesto al mondo di ogni epoca. Non solo: è la migliore prestazione mondiale dell’anno, quando mancano soltanto tre settimane ai Mondiali indoor di Glasgow (1-3 marzo) ed è una misura mai realizzata prima dall’azzurro. Nemmeno ai Mondiali di Budapest, quando era salito sul secondo gradino del podio con 22,34. La sua serie è fantastica e comprende altri tre lanci da 22,06, 21,92 e 21,69. Battuto il tre volte iridato Tom Walsh, che in carriera ha trionfato ai Mondiali di Londra e al coperto a Portland e Birmingham (22,16 per il neozelandese). Terzo con 21,32 il ceco Tomas Stanek, quarto l’altro azzurro Zane Weir (Fiamme Gialle) con 21,03.
Alla quarta uscita dell’anno Leo Fabbri indovina la spallata giusta, dopo il 21,26 di Lodz, il 21,67 di Nordhausen e il 21,06 di Rochlitz. Domenica 18 febbraio sarà tra le stelle degli Assoluti indoor di Ancona, per continuare il proprio avvicinamento alla rassegna iridata di Glasgow e alla stagione all’aperto di Roma (Europei) e Parigi (Olimpiadi).
Per Fabbri quarta gara in carriera oltre i ventidue metri. Dallo scorso agosto, i Mondiali di Budapest (22,34), il meeting di Arzignano (22,14) e la finale Diamond League di Eugene (22,31).
Fabbri: “Mi sono piaciuto molto e ho ancora tanto margine. Mi aspettavo un gran lancio ma non sono ancora soddisfatto della misura: meglio non dire quanto ho fatto in riscaldamento”. Dopo il 22,16 di Walsh al primo lancio: “È successa la stessa cosa di Budapest, ricordo perfettamente che Tom aveva lanciato prima di me e mi aveva stimolato. Oggi, quando ho visto il suo 22,16, ho capito che la sua ‘world lead’ sarebbe durata poco. Alla fine è stato il primo a farmi i complimenti. Oltre a coach Paolo Dal Soglio devo ringraziare anche Zane Weir perché ci motiviamo ogni giorno, sono sicuro che quello di oggi non sarà il record italiano definitivo. Di solito alle indoor non rendo mai troppo bene perché sono carico di lavoro, ma stavolta la serie è stata straordinaria e per la prima volta quest’anno non ho avuto problemi alla vigilia con i viaggi e i voli cancellati. Ho il vizio di esultare troppo e scaricarmi, ma è durato il tempo di un nullo, perché mi sono rimesso presto in carreggiata e sono rimasto concentrato, andando in crescendo negli ultimi tre lanci. I Mondiali? Rimango con i piedi per terra, i sei nulli nella finale di Istanbul 2023 mi sono serviti da lezione”.