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Super Leo Fabbri: peso da 22.91. “Pensavo fosse sopra 23 metri”

Il vicecampione mondiale ad Asti sfiora il suo 22.95 record italiano. Il gigante di Bagno a Ripoli quinto al mondo all time e primatista mondiale 2024. Dodici volte over 22 metri in quattro gare open 2024

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BAGNO A RIPOLI – Super Leo Fabbri: peso da 22.91. “Pensavo fosse sopra 23 metri”.

Super Leo Fabbri, il vicecampione del mondo pochi giorni dopo il record italiano di 22.95 a Savona getta il peso a 22.91 al Grifone meeting di Asti.

E’ la stessa misura che per 37 anni, allora fu record del mondo, è stato record italiano messo a segno dall’oro olimpico fiorentino Alessandro Andrei.

La seconda misura di sempre per Leo Fabbri, 27 anni, allenato da Paolo Dal Soglio, quinto al mondo all time nel peso.

Secondo pesista europeo di ogni epoca alle spalle del tedesco Ulf Timmermann con 23.06 messo a segno nel 1988)

Nonché recordman mondiale 2024 con il 22.95 di Savona.

Il campione di Bagno a Ripoli: “Pensavo fosse sopra i ventitré, l’ho sentito bene a questo giro. La cosa che mi interessava di più erano i 22 metri al primo lancio di gara e ci sono riuscito per la prima volta in carriera, quindi sono contento”

E Fabbri al primo turno ad Asti ha messo a segno 22.18. Poi il 22.91 enorme al quarto turno. E 22.09 al quinto turno.

Per Fabbri, argento mondiale all’aperto 2023 a Budapest e bronzo mondiale indoor 2024 a Glasgow, in quattro uscite all’aperto 2024 ben dodici volte oltre i 22 metri. Di questi cinque volte sopra i 22 metri e mezzo. Pochi giorni fa il 22.59 nel meeting internazionale di Lucca. A Modena un peso da 22.88. 

L’ultimo test per il campione toscano dell’Aeronautica è in programma il 28 maggio a Ostrava, in Repubblica Ceca.

Poi i campionati Europei di atletica allo stadio Olimpico di Roma. Con la qualificazione il 7 giugno e la finale nella serata di sabato 8 giugno.

Fabbri: “Negli ultimi anni la differenza più grande è stata l’aver trovato continuità. Ho perso diversi chili, non ho più i problemi fisici che avevo due anni fa, di pubalgia e agli adduttori. Ora riesco ad allenarmi ogni giorno. Il gesto tecnico è molto stabile e questo mi permette di lanciare con regolarità oltre i ventidue metri, anche senza essere al 100% della condizione: è qualcosa di fondamentale se si vuole competere ad alti livelli internazionali”.

 

© Riproduzione riservata

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