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GROSSETO – Denaro Casalesi riciclato a Grosseto, dieci indagati.
Denaro Casalesi riciclato a Grosseto, dieci indagati in un’inchiesta per il riciclaggio di denaro di provenienza illecita che un imprenditore della provincia di Caserta, da molti anni stabilitosi in Toscana, avrebbe reimpiegato in una società dell’edilizia con sede a Grosseto.
Il denaro, spiega con una nota della Repubblica di Firenze il procuratore capo Filippo Spiezia, era illecitamente acquisito proveniente da un soggetto casertano contiguo al clan dei Casalesi.
La Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, avvalendosi di militari dei Comandi provinciali della Guardia di Finanza di Firenze e Vicenza insieme allo Scico di Roma, ha eseguito martedì 17 settembre un’ordinanza di sequestro preventivo, anche per equivalente a carico dei 10 indagati e della stessa società, a concorrenza dell’importo di 782.191,27 euro.
Sequestrati conti correnti bancari e immobili.
Le accuse per gli indagati sono, a vario titolo, di impiego di denaro e utilità di provenienza illecita, bancarotta fraudolenta, e anche per la responsabilità amministrativa degli enti in ordine, questa ipotesi di reato, alla condotta della società di Grosseto sotto inchiesta.
L’imprenditore casertano trasferitosi a Grosseto avrebbe immesso nella società i capitali che la Dda ritiene illeciti nel 2017 e nel 2018.
Invece, l’accusa di bancarotta fraudolenta riguarda il depauperamento e il fallimento di una società di costruzioni con sede a Verona. Il crac avvenne nel 2020.
Nella nota della Procura della Repubblica di Firenze firmata dal procuratore capo Spiezia, si legge: “Le evidenze raccolte nel corso della meticolosa attività investigativa, svolta dal Nucleo PEF Firenze – Gico e dal Nucleo PEF Vicenza con la collaborazione della Sezione mezzi tecnici dello S.C.I.C.O. di Roma, hanno permesso di individuare un imprenditore originario della provincia di Caserta, da anni stanziatosi nel grossetano, che avrebbe reimpiegato nella citata società negli anni 2017 e 2018 denaro illecitamente acquisito proveniente da un soggetto
casertano, contiguo al clan dei Casalesi.
Nell’ambito della medesima investigazione è altresì emerso che l’imprenditore avrebbe
contribuito, unitamente ad altri soggetti indagati, al depauperamento e al fallimento, avvenuto nel 2020, di una società di costruzioni con sede in Verona.
Lo scorso maggio la Procura della Repubblica di Firenze ha notificato nei confronti dei predetti indagati “l’avviso conclusione di indagini”.