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GROSSETO — La tragica e improvvisa scomparsa di Matteo Legler, il ventinovenne di Porto Ercole stroncato da un malore fatale lo scorso 3 dicembre durante una partita di calcio a 8, entra in una nuova e determinante fase giudiziaria. La procura di Grosseto ha infatti iscritto nel registro degli indagati, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, il presidente della società sportiva amatoriale nelle cui fila militava il giovane.
Un atto dovuto per consentire lo svolgimento di accertamenti irripetibili, a partire dall’esumazione della salma avvenuta questa mattina (30 dicembre) nel cimitero di Porto Ercole. Il corpo del ragazzo è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale Misericordia di Grosseto, dove i medici legali incaricati dalla magistratura eseguiranno l’autopsia per stabilire con certezza scientifica le cause del decesso e verificare eventuali profili di responsabilità legati all’idoneità fisica del giocatore.
L’inchiesta, coordinata dai carabinieri della compagnia di Porto Santo Stefano, punta a fare luce su un aspetto centrale e drammatico della vicenda: Matteo, secondo quanto emerso dai primi riscontri investigativi, soffriva di una grave patologia cardiaca già diagnosticata in passato. Tale condizione clinica gli avrebbe precluso tassativamente la pratica di attività sportiva agonistica, eppure quella sera il ventinovenne si trovava regolarmente in campo nel centro sportivo di via Adda, a Grosseto, per disputare il match amatoriale. Gli inquirenti devono ora accertare se la società sportiva fosse a conoscenza dei rischi legati alla salute del giovane e se fossero stati correttamente acquisiti e verificati i certificati medici necessari per la partecipazione al torneo. Il malore che ha colpito Legler sotto gli occhi dei compagni di squadra e degli avversari non gli ha lasciato scampo, nonostante i tentativi di rianimazione, ma solo l’esame autoptico potrà confermare il nesso di causalità tra lo sforzo fisico della partita e la patologia preesistente.
La notizia dell’esumazione ha riaperto una ferita profonda in tutta la comunità dell’Argentario, dove Matteo era molto conosciuto e stimato per il suo carattere solare e la sua passione per lo sport. La decisione della procura di procedere con l’accertamento necroscopico a distanza di settimane dalla sepoltura indica la volontà di non lasciare zone d’ombra su una morte che, alla luce dei nuovi elementi, potrebbe non essere stata una tragica fatalità inevitabile.
Nelle prossime ore i periti nominati dal magistrato inizieranno le analisi sui tessuti cardiaci, mentre i legali delle parti interessate nomineranno i propri consulenti per assistere a un esame che si preannuncia cruciale per definire la posizione del presidente della squadra e la gestione della sicurezza sanitaria all’interno del circuito amatoriale maremmano.



