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Giovani al volante: cala l’uso dello smartphone (-20%), ma uno su cinque guida dopo aver bevuto

L'Osservatorio Skuola.net segnala progressi nella sicurezza stradale. Meno cellulari in auto, ma l'alcol resta un rischio forte per i ragazzi

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C’è un antidoto alla distrazione e alla velocità che funziona più delle multe: l’impatto emotivo. Parlare con chi ha vissuto un incidente, ascoltare esperti e familiari delle vittime, lascia un segno indelebile. Lo confermano i numeri dell’Osservatorio “Non chiudere gli occhi”, realizzato da Skuola.net per Autostrade per l’Italia.

I dati parlano chiaro. Su un campione di 2.100 giovani tra i 16 e i 24 anni, l’educazione stradale scolastica funziona se fatta bene. Non bastano i quiz tecnici. Servono testimonianze dirette. L’80% dei partecipanti dichiara un effetto concreto sul proprio comportamento. Per il 41% il cambiamento è stato radicale e duraturo, per il 43% ha avuto comunque un impatto positivo. È la dimostrazione che lavorare sui valori civici paga più della semplice tecnica di guida.

La strada, però, resta un luogo a rischio. Le ombre non mancano. Quasi un giovane su due usa spesso lo smartphone mentre guida (auto, moto o monopattino). Un dato allarmante, affiancato da altre condotte pericolose. Un ragazzo su cinque ammette di aver guidato dopo aver assunto alcol o sostanze. Due su tre si mettono in marcia anche se stanchi. Quattro su dieci ignorano regolarmente i limiti di velocità.

Eppure, guardando al passato, la luce in fondo al tunnel si vede. Rispetto al 2023, la consapevolezza è in crescita. I “trasgressori” dello smartphone sono calati del 20%: oggi il 56% dichiara di non toccarlo mai durante la guida (due anni fa erano il 46%). Diminuisce anche la distrazione cronica, scesa al 17%. Migliora il rispetto delle basi: il 70% indossa sempre casco e cinture, contro il 60% della precedente rilevazione. Anche la responsabilità verso gli altri aumenta: il 60% dei giovani impone ai propri passeggeri di rispettare le regole.

Quasi la metà dei giovani (49%) ammette di aver rischiato incidenti per superficialità, un dato in netto calo rispetto al 58% di un biennio fa. La sfida ora è coprire i vuoti formativi. Oggi il 55% degli studenti non ha mai svolto educazione stradale a scuola. Per colmare questo gap, il progetto di Autostrade per l’Italia offre ai docenti pacchetti didattici “chiavi in mano” e incontri con testimonial, coinvolgendo già 450 istituti. Intanto, per le feste, parte la campagna “Guida senza rischi” con la Polizia Stradale: un promemoria visivo sul legame diretto tra una piccola distrazione e un grande pericolo.

© Riproduzione riservata

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