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FIRENZE – Il 2026 si apre con un rincaro per gli automobilisti italiani. Dall’1 gennaio scattano gli aumenti ai caselli autostradali. L’adeguamento medio previsto è dell’1,5%, cifra allineata all’indice di inflazione programmata.
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha alzato bandiera bianca. Il tentativo del ministro Salvini e del governo di congelare le tariffe è stato vanificato. Decisive le pronunce della Corte Costituzionale e dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art), che hanno reso inevitabile l’aggiornamento dei prezzi in base ai Piani economico-finanziari.
I rincari colpiscono la quasi totalità della rete nazionale. Pagheranno di più gli utenti di Autostrade per l’Italia (Aspi), Milano Serravalle, Satap, Cav e Brescia-Padova. Aumenti anche sulla Pedemontana Lombarda, sulla Brebemi e sulle Tangenziali di Milano e Napoli. Casi specifici per due tratte: sulla Salerno-Pompei-Napoli il ritocco è più alto (+1,925%), mentre sull’Autostrada del Brennero l’aumento si ferma all’1,46%, nonostante la concessione sia tecnicamente scaduta.
Niente aumenti, per il momento, solo per poche eccezioni. Restano invariate le tariffe di Concessioni del Tirreno (A10 e A12), della Ivrea-Torino-Piacenza (A5 e A21) e di Strada dei Parchi (A24 e A25), ancora coperte dal precedente periodo regolatorio.



