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Panno del Casentino, vertenza chiusa
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Annunciata la revoca dei 18 licenziamenti della Manifattura del Casentino.
E’ quanto dichiarato al tavolo di crisi regionale convocato a Soci da Valerio Fabiani, consigliere di Eugenio Giani, presidente Regione Toscana, per lavoro e crisi aziendali.
Ci sono gli acquirenti dell’immobile, i pratesi Maurizio e Luca Bellandi, proprietari della omonima azienda. I liquidatori che confermano l’acquisto dell’immobile e il curatore, che annuncia al tavolo il ritiro della procedura del licenziamento collettivo.
È il segnale, sottolinea Regione Toscana, che attendeva la Regione, “che ha messo al lavoro le strutture di Arti e l’unità di crisi per sbloccare una situazione che durava dal 2018”.
Fabiani ringrazia tutti “perché in poche settimane si è risolto una situazione che durava da anni. Si apre una fase nuova: abbiamo conseguito l’obiettivo di dare un casa al panno del Casentino, salvaguardato la totale occupazione e ottenuto il ritiro della procedura di licenziamento. Siamo pronti fin da domani a guardare al futuro mettendo in campo tutti gli strumenti della Regione in un protocollo d’intesa per lo sviluppo dell’azienda, dell’indotto e del territorio. Salvi i 18 lavoratori diretti e i 100 dell’indotto. Abbiamo lavorato giorno e notte e stamani il risultato: con la messa in sicurezza dell’immobile attraverso l’intervento di Bellandi Spa abbiamo salvato anche i posti di lavoro insieme ad un prodotto straordinario. Stanchi, stremati, da questa impegnativa vertenza e dalle altre che continuiamo a seguire, ma gli occhi lucidi di questi lavoratori mentre firmavo il verbale d’intesa ripagano tutti gli sforzi”.
Da Cgil la proposta di un’iniziativa per creare una filiera del panno “che raccolga tradizione centenaria e difesa dei posti di lavoro dentro una logica di sostenibilità. Vogliamo rendere sostenibile la produzione con servizi accentrati; pensiamo ad una rete d’impresa che raccolga tutte le aziende che entrano in questa produzione e a una comunità energetica a tutela di lavoro e produzione”, spiega Alessandro Tracchi, segretario generale provinciale Cgil di Arezzo.