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PIOMBINO – Piombino è scesa in piazza per dire no al rigassificatore nel porto.
Commenta il sindaco Francesco Ferrari, anche lui in piazza Gramsci: “Una manifestazione organizzata da cittadini, comitati e associazioni per ribadire il no della comunità al rigassificatore. Un momento molto partecipato, il primo di tanti, che mi ha fatto sentire ancora più orgoglioso della mia città: Piombino non ha paura di scendere in piazza per difendere il suo futuro”.
Ferrari reduce da un nuovo incontro con il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.
Il sindaco: “La riunione è stata l’occasione per ribadire ancora una volta quanto il progetto sia pericoloso per il sistema della nostra città a partire dalle ripercussioni economiche in primis per gli impianti di itticoltura insediati a pochi metri dal porto e per le aziende che operano nelle aree in concessione.
L’abbiamo detto più volte: Piombino sta combattendo per uscire da una crisi che l’ha ingessata per anni e ha trovato nella diversificazione uno strumento per risollevarsi. Parte fondamentale di questo piano di rilancio è il turismo che certamente non sarebbe agevolato dal posizionamento di una nave metaniera di trecento metri nel porto che, come se non bastasse, potrebbe anche creare problemi ai collegamenti con l’Elba e il resto delle isole dell’arcipelago toscano. A questo si aggiungono i danni ambientali e i potenziali rischi per la sicurezza. Tutte considerazioni che non possono che vederci profondamente contrari all’ipotesi e che vedono anche la comunità schierarsi apertamente per il no”.
Quindi Ferrari: “Il fatto che l’impianto opzionato sia a circuito aperto e, quindi, implichi un’interazione pericolosa con l’ambiente sversando in mare enormi quantità di acqua fredda con l’aggiunta di ipoclorito di sodio, è elemento estremamente preoccupante: una nave a circuito chiuso avrebbe comportato un minore impatto ambientale e minori ripercussioni economiche.
Il Ministro Cingolani ci ha comunicato che è ancora in corso la fase delle valutazioni tecniche ma che, tuttavia, Piombino rimane, purtroppo, una delle soluzioni tecnicamente più semplici da realizzare. La nostra posizione continua ad essere fermamente e incondizionatamente contraria: il nostro impegno è teso a difendere il territorio da un’ipotesi dannosa per il suo futuro”.