(Adnkronos) – Terni, 28 febbraio 2025. “La reputazione è sempre stata un elemento chiave per il successo professionale e imprenditoriale, ma nell’era del web, il suo valore è diventato vitale” scriveva già alcuni anni fa Ilio Stella, da 10 anni responsabile del reparto Si!Reputation di Pagine Sì S.p.A.. In realtà questo concetto assume ancora più valore oggi, in un mercato in cui le distanze fisiche non rappresentano più una barriera e la concorrenza si estende ben oltre il proprio territorio, essere riconosciuti e percepiti come autorevoli fa la vera differenza. Tanti imprenditori e professionisti hanno dovuto prendere atto che la competenza e l’esperienza, per quanto fondamentali, non sono più sufficienti. Se queste qualità non vengono riconosciute e valorizzate, il rischio è quello di non poterne godere i benefici. Godere di una buona reputazione oggi non è più un evento casuale, ma il risultato di due elementi imprescindibili: “Bisogna prima di tutto meritarsela, offrendo valore autentico attraverso il proprio lavoro, ma poi è necessario saperla comunicare in modo efficace, affinché venga percepita dalle persone giuste – sottolinea Stella – un professionista di grande valore che non investe nel comunicare le proprie competenze, la propria affidabilità, rischia di essere ignorato dal mercato, mentre chi comunica bene, anche con meno esperienza, può essere percepito come il più meritevole ed ottenere maggiori risultati”. In altre parole, non basta comportarsi bene, bisogna farlo sapere. Sempre più spesso, chi si affida a un servizio o sceglie un professionista lo fa in base alle informazioni disponibili. Ci fidiamo di ciò che conosciamo, e ciò che conosciamo è determinato da ciò che troviamo nei contenuti e nelle storie che vengono raccontate. Il passaparola resta importante, ma si è evoluto: oggi si sviluppa su scala più ampia e si basa sulla credibilità e sulla coerenza nel tempo. Ormai ci informiamo tramite il web, affidandoci a strumenti digitali come i motori di ricerca e, in misura crescente, all’intelligenza artificiale, che filtrano e selezionano le informazioni in base alla loro autorevolezza e tra le fonti ritenute più affidabili da questi strumenti spiccano quelle giornalistiche. “Avere una buona reputazione significa anche attrarre i clienti migliori, quelli che cercano valore e affidabilità, piuttosto che limitarsi a confrontare il prezzo più basso – evidenzia Stella – godere di buona reputazione permette di selezionare i clienti e di non dover competere solo sulla leva economica.” Una buona reputazione non solo aiuta a conquistare la fiducia dei clienti, ma apre anche nuove opportunità di crescita. Essere percepiti come affidabili e competenti favorisce collaborazioni, contatti strategici e occasioni di sviluppo. Non si tratta solo di ottenere più clienti, ma di costruire relazioni che portano valore nel tempo. Fondamentale, però, è affidarsi a professionisti con comprovate e consolidata esperienza nel settore della comunicazione giornalistica dedicata a costruire e generare buona e solida reputazione. Il mercato è sempre più affollato da operatori improvvisati che offrono soluzioni rapide ma che in realtà risultano inefficaci se non addirittura dannose. “Da noi in Pagine Sì!, lavorano professionisti che da oltre 20 anni si occupano specificamente di questo servizio – sottolinea Sauro Pellerucci fondatore della Human Digital Company con sede a Terni e filiali in tutta Italia –abbiamo prodotto e pubblicando contenuti giornalistici per migliaia di nostri clienti. La nostra esperienza garantisce non solo visibilità, ma un posizionamento credibile e autorevole, costruito su contenuti di qualità e strategie efficaci”.
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La reputazione è un asset prezioso: perché investirci
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