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Pollo allevato sano e senza antibiotici, primi risultati sperimentazione italiana ‘In Ovo’

(Adnkronos) – In occasione dell’Expo di Osaka, la Regione Campania ha messo in luce non solo le proprie eccellenze agroalimentari, ma anche una sperimentazione scientifica destinata a rivoluzionare il comparto avicolo globale. Nel corso del convegno Campania Food for Health, promosso dall’Assessorato all’Agricoltura, sono stati presentati in anteprima i risultati di un protocollo sperimentale ad alto impatto salutistico che apre una nuova frontiera per l’allevamento avicolo, in linea con i principi del paradigma ‘One Health’. Si tratta di ‘In Ovo’, un progetto innovativo che permette di immunizzare naturalmente i pulcini già prima della nascita, con la prospettiva di eliminare completamente l’uso di antibiotici e/o antiparassitari che molto spesso inquinano la crescita degli animali prima della loro macellazione. Il progetto nasce dalla collaborazione con l’Università di Camerino e ha visto la sua prima applicazione sperimentale in Campania sotto la guida del professore Giacomo Rossi, docente di patologia generale, fisiopatologia ed immunopatologia veterinaria presso l’Università di Camerino, e del professore Mauro Minelli, immunologo e docente di nutrizione umana presso Lum, grazie alla visione e all’impegno dell’assessore Nicola Caputo. Il trattamento si basa sull’inoculazione, nell’uovo in incubazione, di una miscela brevettata composta da postbiotici – estratti intestinali liofilizzati di polli adulti sani – e da una selezione di probiotici, microrganismi vivi utili per la salute intestinale. Tale somministrazione viene contestualizzata al protocollo vaccinale contro la malattia di Marek. La sperimentazione è stata condotta in appositi impianti sperimentali in Campania su 4000 esemplari equamente divise tra gruppo di controllo e gruppo trattato.  
I risultati preliminari. I dati si sono dimostrati in linea con le attese, almeno per quel che riguarda il welfare animale considerando che i polli trattati hanno mostrato, entro 42 giorni dall’impianto della miscela, un peso corporeo maggiore (2.369 grammi contro 1.944 g del gruppo di controllo) ed un migliore rapporto tra mangime consumato e carne prodotta. Sarà oggetto delle osservazioni ancora in corso la conferma di una più salutare composizione del microbiota intestinale negli esemplari trattati e, dunque, di una loro maggiore resistenza alle patologie aviarie più comuni unitamente ad una minore mortalità in corso di allevamento. Tutto questo senza ricorrere ad alcun trattamento farmacologico. “Abbiamo dimostrato che è possibile allevare polli sani, protetti fin dalla nascita grazie a un’immunizzazione naturale – ha spiegato iMauro Minelli, referente scientifico, insieme al collega Rossi, del progetto. “I dati confermano un cambio di paradigma: animali più sani, migliori performance zootecniche e assenza totale di residui farmacologici nella carne. Ridurre l’uso di antibiotici significa anche contribuire in modo concreto alla lotta contro l’antibiotico-resistenza, uno dei temi più urgenti in sanità pubblica. E non solo: questo tipo di approccio può diventare un presidio preventivo efficace anche nei confronti di una malattia aviaria particolarmente critica anche per l’uomo, quale è l’infezione da virus H9N2. La scelta di Osaka come palcoscenico internazionale per questa presentazione non è stata casuale: è qui che si disegna il futuro del cibo, ed è qui che abbiamo voluto ufficializzare questa innovazione”.  A chiudere i lavori del panel è stato l’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, che ha dichiarato: “Questa sperimentazione rappresenta un’evoluzione rilevante nella visione dell’allevamento del futuro: un modello fondato su pratiche sostenibili e non farmacologiche, in piena coerenza con l’approccio One Health che connette salute animale, umana e ambientale. Come Regione Campania, guardiamo con attenzione e interesse a progetti di questo tipo, capaci di generare un impatto tangibile in termini di benessere animale, sicurezza alimentare e innovazione scientifica. Il fatto che questa sperimentazione sia stata condotta in Campania conferma il valore del nostro territorio come contesto fertile per la ricerca d’avanguardia e il trasferimento tecnologico. È da percorsi come questo che può nascere una nuova zootecnia, più responsabile, più evoluta, più vicina ai cittadini.” —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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