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La Bce raccomanda i contanti in caso di crisi ma scommette sull’Euro digitale: ecco perché

(Adnkronos) – Il messaggio della Bce è arrivato, inaspettato, in uno studio allegato al Bollettino economico: in caso di crisi, servono i contanti. Intitolato ‘Keep calm and carry cash’, da tradurre “mantieni la calma e porta con te del contante”, firmato dagli economisti Francesca Faella e Alejandro Zamora-Pérez, e pubblicato nei giorni scorsi, ha suggerito di tenere in casa la liquidità necessaria ad affrontare le esigenze primarie per circa 72 ore. La raccomandazione, già adottata in Paesi come Austria, Olanda e Finlandia, può essere quantificata in una cifra compresa tra i 70 e i 100 euro per ciascun membro della famiglia. La Banca centrale europea, da sempre sostenitrice della digitalizzazione dei pagamenti, ha improvvisamente cambiato rotta? Meglio, quindi, le care vecchie banconote dell’atteso euro digitale? No, al contrario. Un’indicazione pratica, che si lega ai tempi complessi che stiamo vivendo, non può essere letta come una resa alla logica del contante, da sempre strumento preferito soprattutto da chi ritiene un problema la tracciabilità delle transazioni elettroniche. Lo dimostrano con chiarezza le parole pronunciate oggi a Tallin da Piero Cipollone, membro italiano del board della Banca centrale. “L’euro digitale vi consente di avere il controllo del vostro denaro, delle vostre scelte e del vostro futuro in un mondo sempre più frammentato”, dice, rivolgendosi direttamente ai cittadini, evidenziando qual è la priorità per l’Eurotower: “Garantire che la moneta della banca centrale – la nostra moneta sovrana, che gli europei utilizzano ogni giorno sotto forma di contante – rimanga universalmente accessibile per le transazioni quotidiane”. Per raggiungere questo obiettivo, spiega Cipollone, “il contante deve essere disponibile non solo in forma fisica, ma anche digitale. Come moneta legale, un euro digitale potrebbe essere utilizzato ovunque siano accettati i pagamenti digitali. Preserverebbe la nostra libertà di scegliere come pagare”. Sintetizzando, dice ancora, l’euro digitale “rafforzerà l’unità dell’Europa, salvaguarderà la nostra autonomia e rafforzerà la nostra resilienza di fronte a sfide in continua evoluzione”. Nessuna contraddizione con il contenuto dello studio pubblicato la scorsa settimana che, semplicemente, non va letto mettendo in contrapposizione l’uso del contante e lo sviluppo dei pagamenti digitali né, a maggior ragione, l’uso del contante e l’Euro digitale. La Bce, citando i momenti di crisi più recenti, dalla crisi del debito greco al blackout in Spagna dell’aprile 2025, passando per l’invasione russa dell’Ucraina, ha evidenziato come il contante non sia solo un mezzo di pagamento ma anche un fattore psicologico di stabilità. Non servono i soldi nel materasso o nascosti nell’intercapedine di un muro, per intenderci, ma la certezza di poter utilizzare il denaro e fare transazioni quando servono. La sfida per l’Euro digitale sarà essere disponibile sempre e comunque, per avere lo stesso identico ruolo delle banconote. (Di Fabio Insenga)   —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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