“l grande timore qual è? Che in futuro il paziente possa rivolgersi direttamente al sistema di intelligenza artificiale per ricevere una diagnosi rispetto ad un particolare problema da lui percepito come rilevante. E quindi un accesso non filtrato a questa risorsa. Ma già avviene. Sappiamo dell’esistenza del cosiddetto Dr. Google, cioè il paziente va sui siti o va semplicemente nei motori di ricerca e tenta di ricevere una risposta per un qualche problema di salute. Quindi è qualcosa con cui ci siamo già confrontati, ma al termine di questo processo comunque c’è un clinico e c’è un personale sanitario che si deve far carico del problema perché gli strumenti informatici e digitali arrivano fino a un certo punto” .
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