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“Mi sono travestita da Zorro per tranquillizzare tutti quelli che avevano paura di un uomo travestito da donna. Spogliarmi completamente? No Amadeus, farei delle grandi sorprese”. La vera star del Festival di Sanremo è Drusilla Foer. Tutti pazzi per Drusilla Foer, alter ego dell’artista fiorentino Gianluca Gori, padrona di casa dell’Ariston che conquista tutti con la sua elegante professionalità, la sua ironia, la sua bravura. Il giorno dopo si parla solo di Drusilla Foer. Social scatenati per lei. In tanti la reclamano sul palco dell’Ariston anche per la quarta e quinta serata del Festival. E Sanremo vola negli ascolti. “Dalla Toscana porta charme ed eleganza”, l’ha presentata Amadeus che con intelligenza ha impersonato per lei il ruolo di spalla dando vita a uno spettacolo nello spettacolo. Una Drusilla Foer che dà un ritmo diverso alla gara, con i cantanti che non solo si divertono con lei, ma le rivolgono parole di stima e affetto. L’abbracciano Gianni Morandi e Massimo Ranieri. Scherza Iva Zanicchi con Drusilla “Lei ha qualcosa più di me”. Pronta la risposta di Drusilla: “Diverse cose. Sono colta”. Iva Zanicchi il giorno dopo “Siamo amiche”.
Ma l’affetto, la commozione, l’abbraccio e il bacino sulla guancia di Drusilla sono per la sensibilità di Michele Bravi che si rivolge a lei: “Sono contento che tu sia qui. La tua presenza racconta la meritocrazia”. L’applaude con un tweet Ermal Meta “A proposito di unicità”. Una Drusilla Foer elegantissima in tutto il suo dna toscano sottolineato dagli abiti dell’atelier della sarta fiorentina Rina Milano. Molto applaudita Drusilla Foer nel suo monologo all’insegna di diversità e di unicità. “Diversità è una parola che non mi convince. Ho cercato un termine che potesse sostituire una parola così incompleta e ne ho trovato uno molto convincente: unicità. Per comprendere la propria unicità è necessario capire di cosa è composta la nostra unicità. Dobbiamo capire di cosa siamo fatti noi. Le cose belle: le ambizioni, i valori, le convinzioni, i talenti. Il talento va allenato, va seguito. Delle proprie convinzioni bisogna avere cura. Promettetemi che ci doneremo agli altri, che accogliamo il dubbio anche solo per essere certi che le nostre convinzioni non siano solo delle convenzioni. Facciamo scorrere i pensieri in libertà e senza pregiudizio e senza vergogna. Facciamo scorrere i sentimenti con libertà e liberiamoci dalla prigionia dell’immobilità”.
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